Deserto Sicilia. Gli occhi del mondo sull'isola senz'acqua che perde raccolti e turisti (di S. Renda)

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L'HuffPost INTERNO

Dall’inizio di questa settimana, a Palermo è scattato il piano di razionamento dell’acqua. È una misura ancora poco invasiva per il capoluogo siciliano se si considera il destino toccato a popolazioni vicine: alcune zone della regione sono rimaste senza acqua corrente per un mese e mezzo. Per Agrigento e Caltanissetta, le province più colpite, è un via vai di autobotti, per riempire le cisterne presenti sui balconi in tutte le case. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La Sicilia ha perso l'ultimo dei suoi laghi. Il Fanaco, un bacino artificiale situato a Castronovo, in provincia di Palermo, si è prosciugato, seguendo il destino dei laghi Pergusa e Ogliastro, situati tra Enna e Catania. (Tp24)

Anni di incuria e di progetti falliti fanno riscoprire la mancanza di infrastrutture. La stampa americana mette in guardia i turisti. (FIRSTonline)

Ma quali furti se l’acqua non c’è? Il presidente siciliano della Confederazione nazionale dell’artigianato, Nello Battiato, si chiede piuttosto: «Perché non mandare carabinieri e finanzieri a cercare chi ha sperperato in questi anni i fondi che avrebbero dovuto evitare l’ennesima emergenza siccità?». (La Repubblica)

Siccità. Programmazione e provvedimenti straordinari per salvare l’agricoltura in Sicilia. Le proposte di Confagricoltura

Il NYT e il Guardian parlano della siccità in Sicilia, tema di cui si è occupata Striscia la notizia facendo luce sulla situazione dei dissalatori, infrastrutture che rappresenterebbero una delle soluzioni all’emergenza idrica. (Striscia la notizia)

Quella della siccità in Sicilia “è un’emergenza nazionale“, ma di fatto i fondi disponibili a oggi restano quelli messi sul tavolo a maggio, quando il Consiglio dei ministri “ha deliberato lo stato di emergenza per la durata di 12 mesi, stanziando i primi 20 milioni di euro. (FocuSicilia)

Il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona, incontrando ieri a Siracusa il Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida in vista del prossimo G7 in programma proprio nel capoluogo aretuseo dal 26 al 28 settembre prossimo è stato chiaro: “mettere in funzione le dighe esistenti ed i dissalatori subito”. (RagusaOggi)