Lo stop a diesel e benzina nel 2035 è “necessario e fattibile”: 50 aziende scrivono all’UE

La piattaforma Industry for 2035 chiede di non riaprire il dossier (come vuole invece l’Italia). I limiti emissivi per i veicoli danno un orizzonte chiaro e garantiscono investimenti, argomentano. Solo un’azienda italiana tra i firmatari, la Scame Parre di Bergamo Foto di Zac Ong su Unsplash L’Europa deve mantenere la data del 2035 per lo stop alle nuove auto diesel e benzina. E lasciare così com’è oggi il percorso di avvicinamento. (Rinnovabili)

Ne parlano anche altri giornali

Nelle ultime settimane si sta discutendo molto sulla necessità di rivedere la scadenza del 2035 quando non sarà più possibile vendere nuove auto endotermiche in Unione Europea. Il mondo politico pare spaccato e anche all'interno delle case automobilistiche ci sono diverse posizioni sul percorso da seguire. (HDmotori)

Germania, Francia e Spagna hanno infatti detto no, gettando una bella secchiata di acqua gelida su Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy che nei giorni passati aveva annunciato trionfante grandi consensi per la posizione di Roma. (ClubAlfa.it)

Milano, 30 set. "Mi preoccupo di salvare i posti di lavoro rimasti - ha proseguito il ministro delle Infrastrutture e trasporti, a margine di un evento di Anci Lombardia - affrettando la revisione della messa al bando delle auto a benzina e diesel e quindi pressando la Commissione europea, perché il riesame avvenga già nel 2025, cosa che ormai anche già la Germania e altri Paesi chiedono, perché pensare di mettere fuori legge le auto a benzina e diesel tra 10 anni è una follia, un suicidio". (il Dolomiti)

Verso una nuova politica industriale europea: l'iniziativa Italiana nel settore automotive

L’Italia sta facendo pressione sia per anticipare la revisione di un discusso regolamento sulle emissioni nocive delle vetture, sia per posticipare eventualmente la data di entrata in vigore di una messa al bando delle auto a motore termico, oggi prevista nel 2035. (Il Sole 24 ORE)

Il bando delle endotermiche, fissato oggi al 2035, è ricco di interrogativi tanto che il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è battuto in prima persona per far ripensare l’Ue sul procedimento, cercando di portare a sé quanti più Paesi del Consiglio Competitività per arrivare all’attivazione anticipata della clausola dal 2026 al 2025. (Virgilio)

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