Bergomi: “Ecco perché l’Atalanta soffre così l’Inter”
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L’Inter continua a rappresentare un ostacolo insidioso per l’Atalanta, come dimostrato nell’ultimo confronto tra le due squadre, terminato con un netto 2-0 a favore dei nerazzurri. A spiegare le ragioni di questa difficoltà è stato Giuseppe Bergomi, che ha sottolineato come lo stile di gioco dell’Inter, basato su un palleggio rapido e preciso, metta in crisi gli avversari. “Andarla a prendere uomo su uomo diventa complicato”, ha osservato l’ex difensore, evidenziando come la squadra di Simone Inzaghi riesca a creare spazi e occasioni anche contro formazioni solide come quella di Gian Piero Gasperini.
Nel match di domenica, l’Atalanta ha tentato di contenere l’Inter mantenendo un atteggiamento più prudente nel primo tempo, ma già nei primi minuti ha rischiato di subire il gol con un palo colpito da Thuram. Nonostante un buon recupero e una prima frazione di gioco equilibrata, il vantaggio interista nella ripresa, siglato da Lautaro Martinez, ha spezzato gli equilibri, costringendo i bergamaschi a rincorrere il risultato.
Proprio Lautaro si è confermato uno dei protagonisti assoluti della stagione. I numeri parlano chiaro: se nel 2024 l’argentino aveva segnato 7 gol, con una media di una rete ogni 215 minuti, nel 2025 ha già realizzato 11 gol, uno ogni 129 minuti. Un’evoluzione che non si limita ai soli numeri, ma che si riflette anche nel suo contributo complessivo alla squadra, capace di influenzare le partite anche quando non va a segno.
Intervistato da Dazn dopo la vittoria, Lautaro ha ribadito l’obiettivo della squadra: “Vogliamo vincere ogni partita”, ha dichiarato, sottolineando come la preparazione atletica e mentale sia stata fondamentale per affrontare un avversario come l’Atalanta, noto per il suo gioco intenso e dispendioso.
Sul fronte opposto, le pagelle dell’Atalanta hanno messo in luce alcune luci e ombre. Ederson, autore di una parata decisiva su Frattesi, ha dimostrato di essere reattivo, ma non è bastato a evitare la sconfitta. Marten de Roon, invece, è stato indicato come il migliore in campo, confermando la sua versatilità e la capacità di adattarsi anche al ruolo di centrocampista aggiunto, un compito che sta svolgendo con crescente disinvoltura.