Unicredit-Commerzbank, cos'è successo: il panico della politica tedesca, il ruolo di J. P. Morgan, la Bce messa alla prova
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Una versione che circola ora in Germania è che non ci sarebbe stata alcuna comunicazione fra il governo e Unicredit, prima dell’originaria cessione del 4,5% di Commerzbank avvenuta quasi due settimane fa. O, più precisamente, si dice che la banca italiana non sarebbe mai stata invitata a presentare un’offerta e — qualora sia successo — l’invito sarebbe stato solo un’iniziativa di J.P.Morgan, l’advisor scelto dal ministero delle Finanze di Berlino privatizzare la sua quota del 21%. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Da lunedì pomeriggio, vale a dire da quando Olaf Scholz è entrato a gamba tesa sull’operazione Unicredit-CommerzBank, parlando di “attacchi non amichevoli” e “acquisizioni ostili”, tra Milano, Francoforte e Bruxelles serpeggia un certo imbarazzo. (FIRSTonline)
Spalleggiato dai sindacati ma anche dal vicepresidente e sindacalista della banca di Francoforte, Uwe Tschaege, che non ha usato mezze parole contro Unicredit, parlando di fronte alla sede centrale dell’Istituto: “Non lo vogliamo”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Lo ha detto una portavoce della Commissione Ue, precisando che l'esecutivo Ue "non commenta i singoli casi di consolidamento" come Commerz-Unicredit. Le fusioni "potrebbero rendere le banche più resilienti agli shock grazie alla maggiore diversificazione degli asset. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Si alza ai livelli più alti lo scontro sull'affare Unicredit-Commerzbank. (il Giornale)
Lo ha affermato il Ministero della Salute libanese, come riporta Al Jazeera. Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani in Libano è salito a 558, tra cui 50 bambini. (Tuttosport)
L’incremento della quota di Unicredit al 21% del capitale di Commerzbank continua a scaldare la politica. Mentre da Bruxelles arriva l’ennesimo assist al blitz di Andrea Orcel, dopo quelli di quattro banchieri centrali da cui è arrivata in sequenza la benedizione a consolidamenti transfrontalieri del credito. (Corriere della Sera)