Ai medici una bodycam con l'IA e braccialetti intelligenti, il piano anti-aggressioni di Zaia in Veneto

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Open SALUTE

Un investimento di 4 milioni di euro annunciato dal presidente della Regione Luca Zaia: «Serve adeguamento legislativo fortemente punitivo» «A mali estremi, estremi rimedi», con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annunciato un set di nuove misure per difendere i medici dalle aggressioni – sempre più frequenti – da parte dei pazienti. Bodycam attaccate al camice, braccialetti «smart» che segnalano in tempo reale alla centrale operativa le situazioni di pericolo «più grave». (Open)

Ne parlano anche altre fonti

Sono cresciute del 17,7% le aggressioni a medici e sanitari nelle strutture della Lombardia, passate dal 4.836 a 5.690. Per contrastare questi episodi, a Bergamo arriva uno smartwatch che consente di segnalare in modo tempestivo situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro. (IL GIORNO)

Uno smartwatch che consente di segnalare in maniera tempestiva situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro: anche la Asst Papa Giovanni XXIII, seconda in Lombardia dopo quella di Pavia, sceglie di affidarsi alla tecnologia per garantire la sicurezza dei suoi operatori. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Sono strumenti per difendere gli operatori della sanità e verranno adottati soprattutto per prevenire gli episodi più gravi, anche se c’è il rischio che passi l’idea di ospedali «militarizzati», iper sorvegliati. (Corriere della Sera)

Bodycam ai sanitari e smartwatch contro le aggressioni negli ospedali del Veneto

I numeri Il direttore Giuseppe Tonutti ha svelato quelle che saranno le prossime contromisure per contrastare le aggressioni al personale medico infermieristico a Pordenone. Dopo il pulsante rosso di emergenza attivo al pronto soccorso, l'azienda ha scelto di implementare il livello di sicurezza servendosi delle ultime tecnologie sul mercato: bodycam e telecamere. (PordenoneToday)

Sono 141 gli episodi sfociati in aggressioni fisiche, senza dimenticare gli abusi e le minacce. Aree di degenza (135 casi), pronto soccorso (71 casi) e ambulatori (64 casi) i principali teatri di queste situazioni; infermieri e Oss le figure più colpite, anche se pure le guardie mediche, per la natura intrinseca del loro lavoro, risultano tra le figure più esposte. (ilgazzettino.it)

Nella giornata nazionale contro le aggressioni agli operatori sanitari, la Regione del Veneto annuncia due misure sperimentali per prevenire episodi di violenza in ospedali e pronto soccorso. Leggi tutta la notizia (Virgilio)