Aggressioni al personale sanitario, casi in aumento: “Fenomeno allarmante in provincia”
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«Che senso ha fare del male a chi cerca di alleviare le ferite, di guarire, di proteggere la dignità della vita? Le aggressioni al personale sanitario sono un fenomeno assurdo e disgustoso. Uno dei nostri primi atti è stato quello di riportare presidi di polizia negli ospedali, in collaborazione con il Viminale. A breve partirà un progetto sperimentale in alcune strutture sanitarie della Regione Lazio, con l’obiettivo di monitorare e ridurre le violenze contro i nostri operatori, potenziando le tecnologie, la formazione e l’addestramento per il nostro personale. (Frosinone News)
La notizia riportata su altre testate
Questo fenomeno, in aumento a livello nazionale, si manifesta principalmente con aggressioni verbali, ma anche con violenze fisiche e danneggiamenti. (Oggi Treviso)
«A mali estremi, estremi rimedi», con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annunciato un set di nuove misure per difendere i medici dalle aggressioni – sempre più frequenti – da parte dei pazienti. (Open)
Le iniziative sono state presentate stamani a Venezia nel corso di un punto stampa dal presidente della Regione, Luca Zaia, e dal direttore del Dipartimento sanita' regionale, Massimo Annicchiarico, in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari. (Tiscali Notizie)
Bodycam che possono registrare le aggressioni al personale sociosanitario in tempo reale e braccialetti «smart» collegati con una centrale operativa per segnalare i pericoli e chiedere aiuto. (Corriere della Sera)
Per contrastare questi episodi, a Bergamo arriva uno smartwatch che consente di segnalare in modo tempestivo situazioni di potenziale pericolo durante il turno di lavoro. Anche l’Asst Papa Giovanni XXIII, seconda in Lombardia dopo l’Asst Pavia, sceglie di adottare i dispositivo, indossabile come un orologio, collegato con una centrale operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. (IL GIORNO)
Le aggressioni al personale sanitario e sociosanitario riguardano da vicino anche il Friuli Venezia Giulia dove, secondo i dati più recenti, ben 629 operatori sono stati coinvolti in aggressioni, soprattutto in forma verbale (420). (ilgazzettino.it)