Nicolas Sarkozy condannato a 3 anni per corruzione: dovrà indossare il braccialetto elettronico
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Nicolas Sarkozy è stato condannato definitivamente a tre anni per corruzione di magistrato e traffico di influenze. Lo ha deciso la Cassazione, che ha respinto il suo ricorso. È la prima volta che un ex presidente francese viene condannato. In teoria dovrebbe indossare per un anno il braccialetto elettronico, ma fra un mese Sarkozy compirà 70 anni, cioè l’età cui si può chiedere di non applicare tale misura. (OGGI)
Ne parlano anche altre fonti
Tre anni di carcere, due con la condizionale, uno da scontare con il braccialetto elettronico: Nicolas Sarkozy è il primo ex presidente della Repubblica francese a dover scontare una pena detentiva. E non è finita. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
E' soltanto il primo dei filoni d'inchiesta su Sarkò, che dal 6 gennaio comparirà in tribunale per la ben più grave vicenda dei sospetti fondi libici alla sua campagna elettorale del 2007. (ilmessaggero.it)
La sentenza questa volta è definitiva: tre anni di carcere, di cui uno senza condizionale col braccialetto elettronico, e tre anni di ineleggibilità. Nicolas Sarkozy aveva tentato di corrompere un magistrato della corte di Cassazione ed è la corte di Cassazione che ha respinto il suo ultimo ricorso: da ieri è il primo ex presidente della Francia a dover scontare una pena detentiva. (ilmessaggero.it)
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei difensori contro la condanna definitiva in appello del maggio 2023. Per l’ex capo dello Stato francese (in carica dal 2007 al 2012) la condanna comprende anche tre anni di ineleggibilità e la privazione dei diritti civili. (il manifesto)
La sentenza della Corte suprema francese è definitiva. All'alba dei 70 anni è ritenuto responsabile di corruzione e traffico d'influenze (Open)
L'ex presidente della Repubblica francese, quindi, non andrà in carcere ma sarà costretto a indossare il braccialetto per il prossimo anno. Raggiunto dai giornalisti, è pronto ad " affrontarne le conseguenze ", pur ribadendo la propria " totale innocenza ". (il Giornale)