L'italiana Bending Spoons senza freni: acquista Brightcove per 233 milioni di dollari
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L'italiana Bending Spoons ha messo sul piatto 233 milioni di dollari per acquisire Brightcove, una "Internet video company" ben nota nel campo delle tecnologie di streaming pubblicitario. Bending Spoons, la società milanese nata nel 2013 nell'epoca d'oro della "app economy", ha finalizzato un altro acquisto importante: Brightcove, una piattaforma cloud che aiuta le aziende a gestire e monetizzare i contenuti video. (EDGE9)
La notizia riportata su altre testate
Brightcove, fondata nel 2004, ha sede a Boston ed è quotata al Nasdaq dal 2012. A partire dal 2005 ha sfruttato l’espansione di molti mezzi di informazione tradizionali nel mondo del video e dello streaming e ha siglato accordi con testate quali Reuters, New York Times e aziende come Time Inc. (Forbes Italia)
Continua la campagna acquisti di Bending Spoons, la scaleup italiana che sviluppa app proprietarie. Come si legge su TechCrunch, l’azienda ha inglobato Brightcove, società quotata al Nasdaq, per una cifra di 233 milioni di dollari. (StartupItalia)
Bending Spoons ha siglato un accordo per l’acquisizione di Brightcove, l’azienda di tecnologia per lo streaming più riconosciuta al mondo, in un’operazione del valore complessivo di circa 233 milioni di dollari. (MilanoToday.it)
Continua a crescere il portafogli di aziende di Bending Spoons. (WIRED Italia)
Nuova operazione di mercato nel settore tech per Bending Spoons, la società italiana attiva a livello globale nelle nelle applicazioni e tecnologie digitali. L’azienda ha annunciato l’acquisizione di Brightcove, uno dei nomi più noti a livello globale nella distribuzione e monetizzazione di video in streaming, per un valore complessivo di 233 milioni di dollari, interamente in contanti. (Engage)
L’azienda digitale milanese ha annunciato ieri una nuova acquisizione, la sesta dell’anno, accelerando ulteriormente un percorso di espansione che già aveva pochi uguali, non solo in Italia. La preda questa volta si chiama Brightcove, meno conosciuta al grande pubblico rispetto ad altre recenti operazioni – come Evernote o WeTransfer –, ma non per questo di mi… (la Repubblica)