Omicidio Vassallo, arrestati boss e carabinieri: «Omicidio e depistaggio»

Hanno studiato la scena del delitto per giorni, fino a pedinare il proprio obiettivo, studiandone gli orari, le abitudini, scrutandolo nei minimi particolari. Hanno fatto dei sopralluoghi, almeno un paio a distanza di un paio di settimane, fino ad entrare in azione quando tutti i complici avevano un possibile alibi da offrire agli inquirenti. Poi, in un secondo momento, è scattato il piano B: dopo il delitto, il depistaggio, per inchiodare un «facile sospettato», «il brasiliano», il «pusher muscoloso e litigioso», quello da offrire a un processo a senso unico. (ilmattino.it)

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Ma il quadro è ugualmente inquietante perché si delinea il sospetto di carabinieri corrotti - in particolare il colonnello Fabio Cagnazzo, 54 anni - al punto da organizzare un delitto. Dalle 404 pagine dell’ordinanza non emerge l’esecutore materiale per la morte del sindaco-pescatore Angelo Vassallo. (La Stampa)

“Conoscevamo da tempo i nomi che ruotavano attorno all’omicidio di mio padre e ci chiedevamo come come questo giorno non fosse arrivato prima in tutti questi anni”. Finalmente si sta facendo luce sull’omicidio di Angelo Vassallo, per lui, per la sua famiglia e per chi non ha mai smesso di credere nel raggiungimento della verità. (Info Cilento)

Sono trascorsi oltre 14 anni da quella tragica notte in cui Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, venne brutalmente assassinato con nove colpi di pistola mentre si trovava nella sua auto. Da allora sono passati 5.178 giorni, ma la giustizia non ha ancora trovato i responsabili materiali del delitto (Giornale del Cilento)

INTERCETTAZIONI Omicidio Vassallo, la frase che incastra gli assassini: “Ci simm fatt pur ‘o pescator”

Omicidio Vassallo, non solo droga al porto di Acciaroli: spunta un’altra pista (Giornale del Cilento)

In manette sono finiti il colonnello Fabio Cagnazzo e l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, insieme all’imprenditore Giuseppe Cipriano e al falso collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, legato alla Camorra. (L'INDIPENDENTE)

E lui, Romolo Ridosso borbotta quella frase. Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia del clan scafatese dei Loreto-Ridosso, borbotta tra sè e sè queste parole di rientro da un colloquio segreto, appena qualche giorno dopo il delitto Vassallo. (StatoQuotidiano.it)