Il corteo pro Palestina trasforma Roma in un campo di battaglia: 30 agenti feriti

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La manifestazione, vietata dalle autorità, è stata indetta nella Capitale alla vigilia dell'anniversario degli attacchi del 7 ottobre Alla fine, lo spettro che da giorni aleggiava sulla manifestazione pro Palestina, organizzata ieri a Roma nonostante il divieto da parte del Viminale, si è materializzato in tutta la sua violenza: un momento di guerriglia urbana che ha trasformato piazzale Ostiense in un campo di battaglia tra manifestanti e forze di polizia. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri giornali

“Spiazziamo Hamas. Facciamo Emilio Jona dopo il 7 ottobre, intervento su Ha Keillah (La Stampa)

È importante ricordare sempre che per manifestare non bisogna “chiedere l’autorizzazione”, ma solo preavvisare le autorità perché possano disporre i servizi di ordine pubblico. Per la Costituzione, le manifestazioni si possono vietare solo per “comprovati motivi di incolumità pubblica”. (Napoli Monitor)

Una lunga trattativa, la strategia di contenimento del Viminale, nel rispetto di quell'«equilibrio» chiesto nelle ore precedenti dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, poi la guerriglia urbana provocata dagli infiltrati, manipoli di antagonisti dei centri sociali arrivati soprattutto dal Nordest. (ilgazzettino.it)

PAOLONI AL TG1: IERI A ROMA IN AZIONE VERI E PROPRI DELINQUENTI PROFESSIONISTI DEL DISORDINE

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli organi di polizia e alle autorità competenti che hanno operato incessantemente per garantire la sicurezza della comunità ebraica, nonostante la manifestazione violenta, antisemita e illegale di ieri". (Adnkronos)

C’è un rischio attentati aumentato? Quali sono i segnali? «Non ci sono informazioni specifiche su azioni ostili in corso di organizzazione sul nostro territorio nazionale. Come tuttavia si è visto da ultimo nella manifestazione di sabato, c’è una crescente radicalizzazione di alcune posizioni e la evidente suggestione di alcuni di cavalcare i temi della crisi insorta con gli attacchi del 7 ottobre scorso allo scopo di rinnovare comportamenti e progetti di destabilizzazione, creando un clima di tensione. (ilmessaggero.it)

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