Imprenditore ucciso: il nipote era in auto il 23 giugno

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Morti sul lavoro

Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia, due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successiva alle 6.03. Il 39enne condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, imprenditore bresciano gettato nel forno della fonderia la sera dell'8 ottobre 2015, si sarebbe dunque allontanato con moglie e figlio a bordo della propria vettura. (Tiscali Notizie)

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La fuga prima della sentenza Bozzoli assassinò il parente mosso dall’odio: era convinto che lo zio Mario fosse un impedimento ai suoi progetti di professionali ed economici. (Virgilio Notizie)

Il padre – raggiunto al telefono dall’Ansa – ha detto di non sapere nulla sul figlio, 39enne, che risulta essersi connesso a WhatsApp l'ultima volta la notte del 24 giugno scorso: due giorni fa, quando i carabinieri sono arrivati a casa sua per portarlo in carcere, di Bozzoli, della sua compagna e del figlio di nove anni non c’era più traccia. (La Repubblica)

A spiegarlo è Pier Luigi Maria Dell'Osso, il magistrato che nel marzo 2018, a capo della Procura di Brescia, avocò l'inchiesta sulla "scomparsa" dello zio Mario Bozzoli e nel 2020 chiese il rinvio a giudizio solo a carico di Giacomo Bozzoli. (ilmessaggero.it)

Condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio, Giacomo Bozzoli sarebbe fuggito all'estero con compagna e figlio

Non ci arrivò mai. La sua auto nel parcheggio, i suoi abiti ancora nello spogliatoio, ma di lui nessuna traccia: sparito nel nulla con i vestiti da lavoro e le scarpe antinfortunistiche ancora addosso, niente telefono (non è mai stato trovato) né soldi. (Corriere della Sera)

Giacomo Bozzoli è scomparso. (La Gazzetta dello Sport)

Il 39enne è latitante e con lui ci sono la moglie e il figlio di soli 9 anni. Gli inquirenti hanno firmato un mandato di cattura internazionale. (Trentino)