Suicidio assistito: Ines e il sogno di non soffrire più

Ines, nome di fantasia, 51 anni, era malata da tempo di sclerosi multipla. La richiesta all'Azienda sanitaria non aveva ancora avuto risposta, ha raccontato il responsabile dell'associazione, Marco Cappato. Ma questa volta nessuna autodenuncia perché ci sono due sentenze della Corte Costituzionale che stabiliscono un diritto. Nel servizio gli interventi di Matteo D'Angelo, attivista dell'Associazione Soccorso Civile che ha accompagnato la donna in Svizzera, e Marco Cappato, segretario dell'Associazione. (TGR Lombardia)

La notizia riportata su altre testate

Sono le parole che Ines (nome di fantasia) ha consegnato a Matteo D’Angelo e Claudio Stellari, gli attivisti dell’associazione Soccorso civile che l’hanno accompagnata a "coronare un sogno al quale pensava da anni". (IL GIORNO)

Dal 2007 conviveva con… E così Ines, il suo nome è di fantasia, si è spenta ieri mattina in Svizzera, a 51 anni. (La Repubblica)

Si è aperto in commissione sanità del Consiglio regionale l’iter di approfondimento sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio assistito (LA NAZIONE)

“Non deve mai più accadere che una persona che ha diritto a essere aiutata a terminare la propria a vita senza soffrire, debba invece essere costretta ad andare come in esilio in un altro paese per riuscire a ottenere davvero questo diritto solo per i ritardi della burocrazia del proprio paese”. (Il Sole 24 ORE)

Si è aperto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd) l’iter di approfondimento sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle “procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019”. (gonews)

‘Ines’ è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. (Il Fatto Quotidiano)