Taglio al cuneo fiscale, verso una nuova fisionomia

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Nella versione riveduta e corretta che sarà introdotta dalla prossima legge di bilancio, il taglio al cuneo fiscale prova a cambiare pelle con un duplice obiettivo: diventare strutturale e ridurre il carico sui conti previdenziali, per non metterne a rischio l’equilibrio a medio termine. Questo è quanto sottolineato lunedì scorso anche da Bankitalia nell’audizione parlamentare sul Piano di bilancio. I due filoni, che si leggono in controluce anche nel Piano dei conti in cui la premessa firmata da Giorgetti parla di una «nuova fisionomia» per «gli effetti del cuneo fiscale», sono al centro di un fitto lavorio tecnico.

La manovra 2025 rappresenta una sfida per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, diviso tra le coperture da trovare e le misure da adottare. Tra le ipotesi sul tavolo, spunta la possibilità di una proroga del bonus casa al 50% per un altro anno. Inoltre, ci sono le risorse per un piano triennale di assunzioni nella sanità. Stretto com’è tra la caccia alle coperture per le misure della prossima manovra da circa 25 miliardi e le richieste dei soci della maggioranza, cui trovare una sintesi “equilibrata” – in termini sia politici che economici – il ministro Giorgetti si è riservato fino all’ultimo minuto utile per chiudere il Documento programmatico di bilancio, atteso a Bruxelles entro il 15 ottobre.

La manovra 2025, che sarà varata tra pochi giorni, prevede una spending review da 4 miliardi di euro. Tuttavia, a rischio potrebbero essere i fondi per la scuola. Giorgetti rassicura famiglie e imprese: la manovra di bilancio 2025 sarà “equilibrata” e non richiederà loro alcun sacrificio. L’onere del reperimento delle risorse necessarie a finanziare le misure espansive, pari a circa 25 miliardi di euro, ricadrà invece su ministeri ed enti pubblici, che dovranno affrontare “tagli significativi”.

Le forche caudine di quella che un tempo si chiamava “Finanziaria” sono vicine. La coperta è corta e le alternative sono solo due: tagliare le spese o aumentare le tasse. Il ceto medio, composto da circa 8 milioni di contribuenti, spera nella diminuzione dell’aliquota Irpef. Tuttavia, mancano risorse per sanità, incremento delle pensioni e bonus. Aria pesante in casa Meloni: è tempo di manovra economica.