Biden grazia il figlio Hunter: quando l’amore paterno diventa arroganza di potere
Joe Biden ha graziato suo figlio Hunter, cancellandone le colpe, e con lui, in fondo, una parte del suo mandato presidenziale. In un’America dove la legge dovrebbe essere la stessa per tutti, la decisione del presidente sembra stridere come un gesso sulla lavagna: un gesto che trasforma il principio di imparzialità in una scialuppa di salvataggio per i legami di sangue. È il trionfo della politica familiare, la celebrazione del nepotismo elevato a principio di governo. (Famiglia Cristiana)
Su altre fonti
Dal giorno in cui ho assunto l'incarico, ho detto che non interferirei nelle decisioni del Dipartimento di Giustizia, e ho mantenuto la mia parola anche mentre ho visto mio figlio essere selettivamente e ingiustamente perseguitato. (la Repubblica)
Il figlio del presidente dopo la grazie ricevuta ha rilasciato una nota (LAPRESSE)
La First Lady americana, Jill Biden, ha dichiarato di sostenere la decisione del marito Joe di concedere la grazia a suo figlio Hunter per una serie di accuse di reati fiscali e violazioni delle leggi sulle armi. (Il Sole 24 ORE)
Anche i predecessori avevano concesso la grazia a dei parenti, ma c'è un particolare in più nel caso di Hunter (Open)
Joe Biden aveva promesso che non avrebbe offerto il perdono presidenziale al figlio Hunter, né che ne avrebbe commutato la sentenza: quella per aver dichiarato il falso al momento di acquistare una pistola era prevista per il 12 dicembre, quella per evasione fiscale quattro giorni più tardi. (Corriere della Sera)
E quello che sta accadendo in queste ore. Quando Donald Trump ci sembra in difficoltà può contare su un aiuto che non gli mancherà mai, quello del Partito democratico. (Corriere TV)