Asia al tappeto: Nikkei -10%, Asia Dow -7,5%, Cina in rosso. E’ fuga nell’oro e nei T bond

Dopo un venerdì nero sui mercati, arriva un lunedì da dimenticare. Forti vendite in Asia per timori di una recessione in atto negli Usa e di una Fed che ora sarà costretta a tagliare lo 0,5% a settembre. A questo si aggiungono e forti tensioni fra Israele e Iran (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

Mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico in caduta verticale: Tokyo si avvia alla chiusura in calo di oltre il 10%, seguita da Seul che perde oltre l'8% con l'indice principale e cede l'11% con il listino dei titoli tecnologici, il settore più colpito dal 'sell off'. (Trentino)

Tokyo ha guidato un crollo dei titoli azionari asiatici, mentre lo yen ha toccato un massimo da sei mesi dopo che i deboli dati sull'occupazione degli Stati Uniti hanno alimentato i timori di una recessione nella prima economia mondiale e hanno fatto aumentare le scommesse su diversi tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve. (L'HuffPost)

Mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico in caduta verticale: Tokyo cede il 12,40%, seguita da Seul che perde oltre l'8% con l'indice principale e cede l'11% con il listino dei titoli tecnologici, il settore più colpito dal 'sell off'. (Sky Tg24 )

Crollo dei mercati asiatici e avvio in calo per le Borse europee: timori per recessione negli Stati Uniti

Ma fa paura anche la situazione in Medio Oriente. L'indice di riferimento Nikkei cede il 12,40% a quota 31,458,42, e una perdita di 4.458,42 punti, segnando il peggior calo dal crollo dei mercati del “Black monday” del 19 ottobre 1987. (Italia Oggi)

L’indice Nikkei 225 è sceso del 12,4% per chiudere a 31.458, mentre il più ampio indice Topix è crollato del 12,23% a 2.227 lunedì, con entrambi i benchmark che hanno toccato i minimi di nove mesi, mentre gli investitori hanno continuato a confrontarsi con la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse in Giappone. (Scenari Economici)

Secondo gli analisti, la causa viene dal rapporto di luglio sull'occupazione negli Stati Uniti che ha fatto riemergere i timori di recessione. (Fanpage.it)