Autonomia, no alla mozione di stop. Luca Zaia: «Avanti con la Protezione civile»
I tricolori sui banchi, le grida «vergogna», il coro dell'inno di Mameli. Così ieri alla Camera l'opposizione ha protestato per la bocciatura (155 no, 124 sì e 2 astensioni) della mozione unitaria che chiedeva lo stop dell'autonomia differenziata. Dunque la riforma va avanti, tanto che il Veneto ha annunciato di aver inviato al ministero degli Affari regionali il primo dossier, contenente la richiesta di accedere alle funzioni in materia di Protezione civile (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Noi non abbiamo ancora la sentenza e quindi non conosciamo le motivazioni, però è evidente che voi state facendo finta di nulla, state fischiettando". Roma, 19 nov. (Tiscali Notizie)
Dopo il verdetto della Consulta che sottolinea la costituzionalità della norma e invita a correttivi in Aula, si accende lo scontro sull'Autonomia. Infatti il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, ha espresso nell’Aula della Camera parere negativo sulla mozione unitaria presentata dalle opposizioni sul disegno di legge per l’Autonomia differenziata. (Liberoquotidiano.it)
ROMA — Il tricolore innalzato su tutti i loro banchi, le opposizioni che lo stringono al petto e intonano l’inno nazionale contro una maggioranza che però risponde picche e non molla la presa. Nessuno stop ai tavoli e alle tr… (la Repubblica)
"Come è noto, la Cgil con altre forze politiche e sociali hanno raccolto oltre un milione di firme per abrogare l'autonomia differenziata – ha detto Landini -. Parole quelle del titolare del dicastero che hanno sottolineato la volontà sua di modificare quanto è stato bocciato per poi andare avanti ma ad una condizione: la sinistra deve smettere di rompere gli 'zebedei'. (la Repubblica)
"Sull'autonomia, io per mia estrazione sono tutt'altro un autonomista di principio, ho lavorato 35 anni nell'amministrazione centrale, ma segnalo che i grandi autonomisti del passato erano meridionalisti. (Il Sole 24 ORE)
Una rappresentazione falsa sia dal punto di vista formale, sia in termini sostanziali. Di tale volontà di stravolgere la portata della decisione della Consulta e di forzare i fatti è sintomatica manifestazione la dichiarazione del ministro Calderoli, il quale afferma: «Ne ho viste di peggio, qui si tratta di sette punti. (il manifesto)