Esplosione nell’impianto Eni. “Un carrello in azione, poi lo scoppio”

Esplosione nell’impianto Eni. “Un carrello in azione, poi lo scoppio”
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LA NAZIONE INTERNO

Calenzano (Firenze), 14 dicembre 2024 – Il sistema di raccolta dei vapori alla pensilina numero 6 era mal funzionante. È quanto emerge dagli ultimi accertamenti disposti dalla Procura di Prato sulla tragedia avvenuta lunedì mattina alle 10,20 al deposito di carburanti Eni a Calenzano nel quale hanno perso la vita cinque persone, tre autotrasportatori che stavano rifornendo le autocisterne nelle postazioni e due tecnici della Sergen srl di Potenza che stavano eseguendo lavori di manutenzione per Eni. (LA NAZIONE)

Se ne è parlato anche su altri media

Questo è quanto emerso dalle indagini e dalle testimonianze che gli inquirenti stanno raccogliendo per arrivare a ricostruire il quadro esatto di quella mattina negli attimi che hanno preceduto la tragedia. (Corriere Fiorentino)

È quanto si apprende ai margini dell'inchiesta della procura di Prato, in base a ipotesi maturate nel prosieguo degli accertamenti tecnici in corso. La vicinanza di questa operazione potrebbe aver contribuito all'innesco dell'esplosione. (Corriere Fiorentino)

Strage di Calenzano, un carrello sollevato vicino alla nube di vapore di carburanti all'origine dell'esplosione? L'aspirazione non funzionava

Da un lato la rabbia e il dolore dei parenti e dei colleghi delle vittime, dall'altro il cordoglio istituzionale e il lavoro degli inquirenti per accertare le responsabilità: sono i due volti della tragedia di Calenzano, con l'esplosione di un deposito di carburante Eni che lunedì mattina è costata la vita a cinque persone. (il Giornale)

Ma poco importa. La circostanza conferma piuttosto la disinvoltura nel disporre lavori nella zona di carico carburante senza ritenere di dover fermare l’accesso delle autocisterne. (Corriere della Sera)