Sgrammatura, il Governo corre ai ripari

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QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

– E’ una pratica commerciale di per sé non scorretta, anche se fastidiosa. Detta anche shrinkflation, prevede la vendita di un prodotto allo stesso prezzo di sempre, ma con una quantità inferiore. E’ una tecnica di marketing diffusa in tutto il mondo, ma che in non poche circostanze ha destato sospetti, se non altro per una comunicazione giudicata dai consumatori non adeguata. Cosa prevede il ddl Concorrenza Nel ddl Concorrenza approvato alla Camera nei giorni scorsi, vi è una misura contro la shrinkflation: un’etichetta obbligatoria, da inserire su tutte le confezioni che sono state oggetto di modifiche alla quantità venduta, da apporre per almeno 6 mesi dall’inizio della commercializzazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre fonti

Purtroppo i consumatori hanno dovuto imparare a convivere col fenomeno della shrinkflation, o inflazione nascosta: da quel malaugurato periodo del 2022 segnato dai rincari, quella che all’inizio alcuni consideravano una sensazione è poi stata confermata come tristemente reale. (Dissapore)

Prima vittoria sulla “shrinkflation“: dal 1° aprile 2025, i produttori avranno maggiori obblighi informativi sulla riduzione della quantità di prodotto, pur mantenendo la stessa confezione. (Consumatori)

La shrinkflation è “quello strano fenomeno per cui il contenuto delle confezioni diminuisce, ma il prezzo, nella migliore delle ipotesi, rimane invariato, quando addirittura non aumenta”, ricorda Federconsumatori. (Valledaostaglocal.it)

Shrinkflation, Federconsumatori: "Anche i prodotti natalizi colpiti dalla sgrammatura"

Addio (o quasi) allo Shrinkflation, letteralmente "rimpicciolimento" o "sgrammatura". Una pratica non vietata ma assolutamente legale che in questi ultimi anni si è sempre più diffusa e ha portato alla "confusione" i consumatori che spesso si son sentiti ingannati per la mancanza di trasparenza. (la Repubblica)

Infatti, i prodotti natalizi, così come il resto della spesa, hanno visto un incremento costante, con un caro spesa che tocca +2,3%. Insomma, oltre il danno anche la beffa. (QuiFinanza)

È un tema caldo quello della shrinkflation: quello strano fenomeno per cui il contenuto delle confezioni diminuisce, ma il prezzo, nella migliore delle ipotesi, rimane invariato, quando addirittura non aumenta. (Finanza Repubblica)