Bitcoin, il governo aumenta le tasse sulle cripto

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ECONOMIA

Il governo italiano ha deciso di aumentare la tassazione sulle plusvalenze derivanti dalle criptovalute, portandola dal 26% al 42%. Questa mossa ha suscitato immediate reazioni negative, soprattutto tra gli exchange, le borse private che intermediano le criptovalute, che vedono minacciato il loro giro d'affari. Più di 1,3 milioni di italiani detenevano cripto-attività presso intermediari autorizzati a giugno 2024, per un valore complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro. In totale, oltre 2 milioni di italiani hanno investito in cripto tramite intermediari autorizzati negli ultimi anni, con la maggioranza degli investitori sotto i 40 anni. Il numero di investitori sale a circa 3,6 milioni se si includono quelli che detengono direttamente o tramite intermediari non autorizzati.

Paolo Ardoino, CEO di Tether e figura di spicco nel mondo delle criptovalute, ha definito l'aumento della tassazione un "atto di bullismo". La proposta di aumento al 42% ha scatenato un acceso dibattito, con molti che vedono in questa mossa un tentativo del governo di fare cassa in un momento di difficoltà economica. Oltre all'aumento delle tasse sulle criptovalute, il governo sta cercando di raccogliere fondi attraverso la riforma della "digital tax" o "web tax" e l'aumento delle accise sul gasolio.

L'Osservatorio Blockchain e Web3 del Politecnico di Milano ha rilevato che il numero di investitori in criptovalute in Italia è in costante crescita, con un aumento significativo negli ultimi anni. Tuttavia, l'aumento della tassazione potrebbe avere un impatto negativo su questo trend, scoraggiando nuovi investimenti e spingendo gli investitori esistenti a cercare alternative meno onerose.