L’Alta Valle del Tevere piange l’improvvisa scomparsa di Paolo Benvegnù
Per gli appassionati di musica non c’era un modo peggiore per chiudere il 2024. In maniera improvvisa, quasi beffarda, l’ultimo giorno dell’anno si è portato via il cantautore e chitarrista Paolo Benvegnù, una personalità di straordinaria caratura umana e artistica che negli ultimi tre decenni ha contribuito a fornire preziosi impulsi vitali all’intero panorama musicale italiano contemporaneo. Ciò, del resto, era stato comprovato anche di recente quando, con l’album “È inutile parlare d’amore”, si era aggiudicato la Targa Tenco 2024, un riconoscimento che era arrivato dopo una lunga carriera, intrapresa dapprima come membro della band anni ‘90 degli Scisma e successivamente, dal 2000 in poi, come solista. (TTV.it)
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E se ci si guarda indietro ora – nell’attimo esatto in cui i club stentano a sopravvivere e si moltiplicano invece i megaconcerti – la nostalgia prende il sopravvento. L’altro giorno poi, quando è stata annunciata la morte a 59 anni di Paolo Benvegnù, che di quella stagione fu uno dei protagonisti, la nostalgia si è miscelata con la tristezza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
RIMINI. Ieri a Rimini Vinicio Capossela ha voluto dedicargli il concerto di Capodanno. (Corriere Romagna)
Da Piero Pelù a Irene Grandi, dai Marlene Kuntz a Malika Ayane, da Colapesce e Dimartino ad Andrea Appino, Motta e Pierpaolo Capovilla. Sono tanti gli amici e colleghi che in queste ore hanno ricordato Paolo Benvegnù, scomparso improvvisamente ieri 31 dicembre 2024. (Rolling Stone Italia)
Paolo Benvegnù, un maestro del cantautorato degli anni Duemila, è morto il 31 dicembre nella casa di famiglia a Toscolano Maderno, sul Lago di Garda. Il suo ritornello-manifesto era contenuto nel brano Il mare verticale: “Io lascio che le cose passino e mi sfiorino”. (la Repubblica)
Perfette. Meravigliose (Rolling Stone Italia)
0 che va in onda su Rai 3. A comunicare la notizia la famiglia in una nota. (il Giornale)