Massimo Cacciari, "ma che balle raccontiamo?". Ventotene, la sfuriata a Otto e mezzo

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"Io credo che regni un grande casino sotto al cielo". Ospite di Lilli Gruber in collegamento a Otto e mezzo, su La7, il professor Massimo Cacciari mette a tacere la propaganda del centrosinistra, inteso come partiti e apparato intellettuale, con poche fulminanti battute. "Perché Giorgia Meloni ha cercato di demolire il Manifesto di Ventotene? Che operazione politica e culturale è?", gli chiede a bruciapelo la Gruber a inizio puntata. (Liberoquotidiano.it)

Su altre testate

Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda venerdì in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, Maurizio Crozza torna a vestire i panni di un Matteo Salvini sempre più ossessionato dalle percentuali di consenso e dai sondaggi. (Il Giornale d'Italia)

Ventotene delle polemiche: tutti ne parlano ma pochi hanno letto il Manifesto di Spinelli. Oggi facciamo un po' di chiarezza. Un po' di chiarezza sulle liti per il Manifesto di Ventotene (L'HuffPost)

Il recente scontro sul manifesto di Ventotene rappresenta, ancora una volta, la sempre più grave crisi della politica, non solo in Italia. Il manifesto, intitolato “Per un’Europa libera e unita – Progetto di un manifesto“, è un documento politico di grande valore storico e ideale. (L'HuffPost)

La non antifascista Meloni ha delle ragioni su Ue e Manifesto di Ventotene, mi spiace ammetterlo

In pellegrinaggio sulla tomba di Altiero Spinelli. Sull’isola di Ventotene, dove nacque l’Europa federale, dove nacque il manifesto che adesso la premier Meloni attacca ad alzo zero. (la Repubblica)

Per deviare il discorso sui problemi concreti, ha criticato le radici dell’Europa stessa. E, senza volerlo, ha acceso un fuoco da tempo sopito (Il Fatto Quotidiano)

Il problema è che questa volta – e mi dispiace molto ammetterlo – ha qualche ragione anche la non antifascista Giorgia Meloni, e non solo sul Manifesto di Ventotene – che proclamava (in maniera contraddittoria) una rivoluzione socialista violenta e perfino la dittatura di un solo partito per instaurare una federazione democratica europea – ma soprattutto sul fatto che il mito della federazione europea non è realizzabile, e se lo fosse non sarebbe democratico. (Il Fatto Quotidiano)