Israele uccide il leader del movimento libanese Hezbollah e porta la regione verso scenari imprevedibili

La morte del leader e co-fondatore di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano venerdì 27 settembre dalle Forze armate israeliane, apre scenari imprevedibili per la regione del Medio Oriente. L’attacco ha raso al suolo sei edifici residenziali nel quartiere Dahieh di Beirut, colpendo il bunker sotterraneo in cui si trovava il quartier generale del movimento sciita filo-iraniano. Nell’operazione, denominata in codice “Nuovo Ordine”, l’aviazione israeliana ha utilizzato oltre 80 tonnellate di bombe, incluse le famigerate bunker-busting, progettate per penetrare bersagli rinforzati o sepolti in profondità nel sottosuolo. (infodifesa.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Gli analisti si interrogano sugli scenari possibili che si sono aperti dopo l’uccisione di Nasrallah, leader di Hezbollah (TUTTI GLI OBIETTIVI UCCISI NEI RAID). Diverse fonti spiegano che un’azione via terra da parte dell’esercito israeliano è possibile. (Sky Tg24 )

Notte di raid aerei israeliani in Medio Oriente. Fonti Usa: "Iniziate limitate operazioni di terra in Libano"

Le Idf, stando a quanto riferito da due funzionari statunitensi ad Abc News, avrebbero iniziato o starebbero per iniziare attacchi via terra di portata limitata oltre la Linea blu, per distruggere postazioni dei combattenti del Partito di Dio. (il Giornale)