Assange: giornalismo è pilastro sociale. Gli Usa lo hanno criminalizzato

A Strasburgo primo intervento pubblico per il fondatore di Wikileaks dopo la fine della sua detenzione. “Mi sono dichiarato colpevole di giornalismo”, ha detto, attaccando gli Usa e sostenendo che, senza interventi, ci saranno altri casi come il suo. Infine l’invito ai giornalisti di restare uniti, diventando “attivisti per la verità” “Ho scelto la libertà sull’impossibilità di ottenere giustizia. Voglio essere totalmente chiaro. (Primaonline)

Ne parlano anche altri media

Donne al comando e animali in libertà nello zoo umano di Ramon Zürcher Il nuovo film di Ramon Zürcher, Il passero nel camino (Der Spatz im Kamin), arriva questa settimana nei cinema svizzeri. È il capitolo finale della "trilogia animale", dove spazi ristretti danno vita a complesse scacchiere psicologiche. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Assange è stato liberato alla fine di giugno, dopo aver trascorso quasi un tre lustri nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e poi detenuto nel carcere britannico di alta sicurezza di Belmarsh. È stato il suo primo intervento dopo 14 anni di isolamento e detenzione. (L'Opinione delle Libertà)

Una votazione che vuole essere un richiamo, da parte del massimo organo europeo, non solo ai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti, ma a tutti i regimi del mondo che cercano di punire giornalisti scomodi incarcerandoli. (articolo21)

Stella Moris: “Siamo andati a Strasburgo perché un caso Assange non succeda mai più”

Assange ha parlato da uomo libero per la prima volta in un discorso pubblico. E, da uomo libero, ha detto al mondo di essere stato costretto a scambiare la sua libertà con la giustizia, la sua prigionia con la libertà di espressione, la sua vita con il suo lavoro. (articolo21)

Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato: sono libero perché mi sono dichiarato colpevole di giornalismo". Julian Paul Assange parla per la prima volta da uomo libero, dopo aver trascorso quattordici anni della sua esistenza nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e in detenzione nel carcere britannico di massima sicurezza di Belmarsh per aver divulgato centinaia di documenti scottanti del Dipartimento di Stato americano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Con Julian Assange e WikiLeaks, guarda anche al futuro e alle conseguenze del caso del fondatore di WikiLeaks per la libertà di stampa, ora che, con il suo patteggiamento, il governo americano è riuscito a far passare – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine e gli Usa possono provare a estradarlo e a incarcerarlo, non importa la sua nazionalità. (Il Fatto Quotidiano)