BCE, Lagarde: direzione di marcia è chiara, abbasseremo ancora i tassi
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"L'attuale posizione politica è restrittiva. Ma se i dati in arrivo continueranno a confermare la nostra linea di base, la direzione di marcia è chiara e prevediamo di abbassare ulteriormente i tassi di interesse". Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, in un discorso a Vilnius (Lituania) per il 10° anniversario dell'introduzione dell'euro.In termini di orientamento futuro, "in precedenza abbiamo affermato che "manterremo i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario". (LA STAMPA Finanza)
Ne parlano anche altri giornali
La Bce non fa sorprese. Come era nelle previsioni della stragrande maggioranza degli operatori, la Banca centrale di Francoforte ha deciso di ridurre il costo del denaro in area euro portando il tasso di riferimento dal 3,25% al 3%. (Corriere della Sera)
La Banca Centrale Europea ridurrà ulteriormente i tassi di interesse, dato che i rischi per le prospettive dell'inflazione sono ora "a due facce". Lo ha dichiarato la presidente dell'Istituto di Francoforte, Christine Lagarde, puntualizzando che la direzione di marcia è chiaramente "verso il basso" e che l'ultima mossa "non è l'ultimo taglio dei tassi di interesse che faremo". (Milano Finanza)
Successivamente si attendono che la Bce mantenga il 2% dei tassi fino almeno alla fine del 2027 e oltre. (Tiscali Notizie)
Si prevedono, dunque, grandi opportunità anche per i lavoratori pubblici (tra cui i dipendenti del comparto scuola) per richiedere un Prestito NoiPA garantito a condizioni più vantaggiose. Buone notizie per Insegnanti, Presidi e Personale ATA. (Orizzonte Scuola)
Il 12 dicembre 2024, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un taglio dei tassi d’interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi dal 3,25% al 3% e il tasso di rifinanziamento principale dal 3,4% al 3,15%. (InvestireOggi.it)
Il mini taglio ai tassi di interesse deciso dalla Bce presieduta da Christine Lagarde è ben lontano da quello che occorre per risollevare un’economia europea oggi semi-soffocata dalla crisi franco-tedesca e dalla guerra dei dazi ingaggiata da Cina e Stati Uniti. (Nicola Porro)