Cartello contro Segre, il presidente della Comunità palestinese: “Non l’ho visto, l’avrei fermato. Noi sempre contro antisemitismo”
“Io c’ero e non ho visto il cartello. Se l’avessi visto, come promotore lo avrei fermato, perché noi come Comunità palestinese e come Associazione palestinese promotrice siamo sempre stati contro qualsiasi atto, cartello o slogan di antisemitismo. Perché l’antisemitismo non lo attacchiamo, siamo semiti anche noi. Mi è dispiaciuto moltissimo quando l’ho visto”. Così Khader Tamimi, presidente della Comunità palestinese della Lombardia, a margine del presidio Basta Guerra organizzato da Cgil Milano in piazza San Babila (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha espresso con la solita schiettezza il suo punto di vista su diversi argomenti di attualità. (Nicola Porro)
Francesco Specchia 01 ottobre 2024 Lo preferivamo prima, Gabriele Rubini in arte Chef Rubio. Quando, da Thomas Milian del docureality d’Italia, da “Er Monnezza” dei palinsesti più profondi, grondava ragù e ironia nel recensire in tv le trattorie dei camionisti. (Liberoquotidiano.it)
Non saprei invece a chi segnalare delle parole pronunciate a Milano da un tizio che odia gli ebrei e che si fa chiamare Chef Rubio che invece non mi sembrano esattamente libertà d’espressione, ma costituiscono minaccia fisica per i singoli ebrei, una licenza di colpire quelli che con il suo linguaggio nazista definisce gli agenti “sionisti”. (L'HuffPost)
Di Fabio Massa Torniamo ancora una volta sugli insulti a Liliana Segre. Ricordiamo il contesto: manifestazione pro - pal, chef Rubio sul palco che definisce il terrorista macellaio Nasrallah... (Virgilio)
Oppure invitare a “marchiare le case degli agenti sionisti”. Tutto questo sembrava insufficiente per Gabriele Rubini, ex cuoco televisivo noto come Chef Rubio. (il Giornale)
Durante quel corteo è stato osservato un minuto di silenzio per Hassan Nasrallah, capo di Hezbollah ucciso con un raid israeliano la sera prima a Beirut. (il Giornale)