Affitti brevi, passa la legge ammazza business: per sicurezza non potrai più affittare a distanza

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Tech CuE INTERNO

Nuove regole in arrivo per controllare meglio gli affitti brevi e garantire la sicurezza, ma si dirà addio a una “comodità”. Negli ultimi tempi, il modo di viaggiare è cambiato parecchio. Sempre più turisti scelgono di soggiornare in case private affittate per pochi giorni invece di prenotare un hotel. Questo sistema degli affitti brevi è super comodo e spesso anche più economico. Tuttavia, la sua diffusione ha portato alla luce qualche problema, soprattutto in tema di sicurezza e controllo degli ospiti. (Tech CuE)

Su altri giornali

Il Presidente di Sciacca Turismo, Ezio Bono, esprime soddisfazione per l’ottenimento del CIN, codice identificativo nazionale istituito dal Ministero del Turismo su parametri omogenei su base nazionale con cui si semplifica l’attività degli operator e si tutelano i turisti. (Risoluto.it)

In seguito alla circolare del 18 novembre 2024 a firma del direttore generale della Pubblica Sicurezza, Aigo chiede in una lettera inviata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla ministra del Turismo Daniela Santanchè un nuovo incontro urgente per definire gli obblighi connessi alla modalità di check-in on line o da remoto ai fini dell’adempimento degli obblighi di identificazione delle persone alloggiate presso le strutture ricettive. (Travelnostop.com)

Alla luce della crescente diffusione delle locazioni brevi su tutto il territorio nazionale e in considerazione dei numerosi eventi politici, culturali e religiosi in programma, inclusi quelli legati al Giubileo della Chiesa Cattolica, il Ministero dell’Interno ha infatti richiamato l’attenzione sull’importanza del rispetto delle norme in materia di identificazione degli ospiti presso le strutture ricettive. (Prima Lecco)

Affitti brevi, cosa cambia con la stretta: multe fino a 8mila euro e addio alle piattaforme per chi non ha il Cin

In questi casi, il problema risiedeva nel fatto che i soggetti richiedenti non corrispondevano a quelli registrati nelle anagrafi regionali. (Immobiliare.it)

Con oltre 549.900 strutture registrate e più di 385.000 Codici identificativi nazionali (Cin) rilasciati, è stato superato il 70% delle strutture registrate. In una nota il ministero del Turismo riferisce perciò di risultati significativi ottenuti in pochi mesi. (NT+ Condominio)

Sono ancora più di 150mila le case senza Cin, indica la Banca dati nazionale delle strutture ricettive. Oltre un terzo di quelle sul mercato. (ilmessaggero.it)