Autonomia, Nordio: «Il referendum non si farà più». Scintille tra Calderoli e l'opposizione

Non solo i leghisti, anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è piuttosto sicuro: «A spanne — sostiene il guardasigilli — penso che con questa sentenza della Corte costituzionale, che interviene pesantemente su alcuni settori proprio tipici del referendum, la consultazione popolare non sia più proponibile». Una previsione che scatena le proteste dei promotori che del referendum avevano fatto la loro battaglia: «È questo governo che si deve fermare e abrogare la legge Calderoli, noi andremo avanti», avverte la segretaria dem Elly Schlein, mentre il segretario di +Europa, Riccardo Magi, invoca «rispetto per l’autonomia dei giudici». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Elly Schlein da Milano conferma la posizione del Partito democratico sull'Autonomia differenziata, dopo i rilievi di incostituzionalità sollevati dalla Consulta che lei definisce “una sonora bocciatura”. (TGR Lombardia)

Il verdetto della Consulta, non ancora depositato, assorbe infatti i quesiti su cui Schlein, Conte e Landini chiedevano agli italiani di esprimersi. La beffa è servita. (il Giornale)

"La Corte Costituzionale ha dato una sonora bocciatura sull'autonomia differenziata di Calderoli e Meloni. Dovremo aspettare la sentenza e le motivazioni per capire come inciderà sui quesiti referendari per i quali, con molte forze civili, politiche, sindacali e forze di opposizioni, abbiamo raccolto più di 500mila firme. (La Stampa)

Il regionalismo italiano è solidale. Lo chiarisce la Corte costituzionale

A due giorni dal comunicato stampa della Corte costituzionale, che anticipa la sentenza dei giudici sulla riforma dell’autonomia differenziata, Roberto Calderoli commenta le decisioni della suprema corte. (Open)

"Sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate 7. Abbiamo trovato la strada per una perfetta coincidenza della Costituzione. (Adnkronos)

Principi e diritti che la legge Calderoli aveva gravemente violato. (il manifesto)