Dalla Porta, protagonista del film «Parthenope» di Sorrentino: «Non è stato un set facile»

Dalla Porta, protagonista del film «Parthenope» di Sorrentino: «Non è stato un set facile»
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Suo è il corpo guida dell’ultimo film del regista premio Oscar Paolo Sorrentino, da oggi, 23 ottobre, al cinema. Parthenope, questo il titolo del film, è lei, Celeste Dalla Porta, milanese, 26 anni, esordio di lusso, direttamente da protagonista, in uno dei film più attesi della stagione. In cui lei interpreta una sirena ammaliatrice ammaliata dalla libertà. Sabato 26 Dalla Porta, insieme ai due giovani attori in scena con lei, Dario Aita, che interpreta il suo primo amore e Daniele Rienzo, che dà il volto a suo fratello, saranno a Udine, Pordenone e Treviso (vedi scheda) per accompagnare il film in sala. (Corriere della Sera)

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Sembra che per il suo decimo lungometraggio Paolo Sorrentino abbia fatto un esercizio simile per cercare di narrare la vita di una donna dalla sua adolescenza agli anni maturi. Parthenope racconta la storia dell’omonima protagonista dal 1950 a oggi e, come la vita, la sua vicenda ha tutto ciò che ci rende esseri umani: noia, amore, morte, sesso, amicizia, allegria, tristezza, dove dal nulla possono esplodere momenti bellissimi, ma anche tragici. (CineFacts)

Stefania Sandrelli, “Parthenope” (TV2000)

Il box office incorona Parthenope di Paolo Sorrentino come primo film italiano più visto del weekend e miglior esordio di un film drammatico italiano nel post pandemia. Con un incasso iniziale di 1.907.132, ad oggi al botteghino ha totalizzato 2.192.681€. (Fanpage.it)

come una poesia bellissima - Parthenope (2024)

Dopo l'eclatante passaggio alla Croisette e l'uscita in sala (il 24 ottobre), Parthenope è il film che si è finalmente imposto come il miglior esordio nelle sale di un film drammatico italiano nel post pandemia. (GQ Italia)

Cinema, ecco le nostre video recensioni dei film in sala il 24 ottobre 04:14 (Il Mattino di Padova)

Non mi ha stancata neppure un momento nonostante la lunghezza e non volevo finisse. Trovo che Sorrentino questa volta si sia superato, per le pose, i colori, le musiche, l'armonia. Restituisce una Napoli nuova, lenta, rimane fedele al suo credo, alla sua ossessione del tempo, della bellezza, della gioventù, al mito. (MYmovies.it)