Maltempo, sulle Alpi si apre un enorme Canyon: frattura incredibile | VIDEO
MeteoWeb Il maltempo che lo scorso weekend ha colpito Piemonte e Valle d’Aosta, con conseguenze drammatiche appena oltre il confine (6 morti in Francia e Svizzera), ha lasciato il segno – letteralmente – sulle Alpi. Infatti sotto il Rifugio Capanna Aosta di Bionaz, situato a 2.788 metri di altitudine a Tza de Tzan, in Valpelline, vicino diga di Place Moulin, si è aperto un vero e proprio cratere di dimensioni enormi che è magistralmente documentato dal video a corredo dell’articolo, realizzato a bordo di un elicottero di Heli Mont Blanc. (MeteoWeb)
Ne parlano anche altre fonti
"Bisogna ripristinare le strade, i servizi essenziali. Certo quell'arteria, che e' strategica e importante, temo che non possa essere resa percorribile in un mese" anche se "conosco bene il popolo valdostano e so quanto sono efficienti". (La Repubblica)
Curcio, per completare la pratica e chiudere l'iter. secondo quanto appreso dall'ANSA - al momento è incompleta in (Tuttosport)
È il caso del Rifugio Aosta a Bionaz, reso irraggiungibile da una frana le cui immagini hanno impressionato. I rifugi valdostani avevano da poco inaugurato ufficialmente l’inizio della stagione estiva, prima che il maltempo della scorsa settimana provocasse danni che, per alcuni, si fanno ancora sentire. (AostaSera)
Chi ha detto che la politica è noiosa? Quando credi di aver visto tutto, ma proprio tutto, ecco che arriva un ministro, in questo caso una ministra, che dopo una tragedia collettiva immane – le inondazioni che hanno distrutto la strada della valle che porta a Cogne, l’unica – lancia un’idea partorita insieme al suo staff: portare i turisti a Cogne in elicottero, gratuitamente, purché si impegni a restare per un tempo minimo. (Il Fatto Quotidiano)
Al posto del vallone del Buthier, lì dove sorge ai piedi del ghiacciaio della Tsa-de-Tsan, ora c’è un’enorme voragine. La morena, friabile, è stata spazzata via nella serata di sabato o nelle prime ore di domenica, durante il nubifragio che ha tagliato a metà la Valle d’Aosta, mettendo in ginocchio a pochi chilometri di distanza Breuil-Cervinia e dalla parte opposta della regione Cogne. (La Stampa)
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