Tempesta Boris: in aumento il numero di vittime dell’alluvione in Europa centrale
Il bilancio delle vittime delle inondazioni in Europa centrale è in aumento (attualmente sarebbero 18) e la Polonia si prepara a seguire l’Austria nella dichiarazione dello stato di emergenza. La tempesta Boris ha portato piogge torrenziali nella regione e l’allerta rossa è ancora in vigore in alcune zone dell’Austria, della Repubblica Ceca, dell’Ungheria e della Germania meridionale. È stato confermato che sei persone sono morte a causa delle inondazioni improvvise che hanno colpito la Romania durante il fine settimana, con centinaia di persone evacuate. (Assinews)
Ne parlano anche altre testate
Il ciclone Boris non dà tregua all’Europa centro-orientale, in ginocchio da giorni a causa delle forti piogge che hanno già provocato 18 morti, diventando l’evento critico atmosferico peggiore dal 1997. (Il Fatto Quotidiano)
Sono salite a 18, complessivamente, le vittime della tempesta Boris nell'Europa centrale e orientale: decessi registrati anche in Romania e Austria. Una fotografia scattata prima e dopo il passaggio della tempesta Boris sulla città di Klodzko, in Polonia (Corriere TV)
Il vortice depressionario (denominato Boris dagli addetti ai lavori) presente sull’Europa centro-orientale da diversi giorni ha iniziato la sua retrogressione verso il Mar Mediterraneo e successivamente la penisola iberica. (LIMET)
Una tregua sembra finalmente in arrivo per l’Europa centrale, duramente colpita dalle piogge torrenziali e dalle inondazioni che hanno causato almeno 18 vittime tra Polonia, Romania, Austria e Repubblica Ceca (MeteoWeb)
Danni ingenti per cui sono stanziati diverse centinaia di milioni di euro dai Paesi interessati, mentre la forte pioggia si sta spostando verso Ungheria, Slovacchia e Italia che si stanno preparando alle condizioni meteorologiche avverse nei prossimi giorni. (Agenzia askanews)
Sì, ma quali le cause? “Aveva sempre gli occhi di fuori quando segnava un gol”. E di che è morta l’etoile afroamericana Michaela Deprince? “Era un’attivista, veniva da un orfanotrofio della Sierra Leone ma poi, adottata, si era dedicata a migliorare il mondo con la danza. (Il Giornale d'Italia)