L’AI si rifiuta di programmare, imparate a farlo voi

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Pubblicità Nei giorni scorsi c’è chi ha manifestato la preoccupazione che l’AI potrebbe letteralmente cancellare il ruolo dei programmatori entro un anno: adesso, sembra che sia l’AI stessa a smentire queste ipotesi. Ecco cosa è successo ad uno sviluppatore che ha chiesto aiuto all’intelligenza artificiale. Un sviluppatore che stava utilizzando Cursor AI per la creazione di un gioco di corse in auto si è imbattuto in un problema del tutto inaspettato, come segnala ArsTechnica. (macitynet.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Per la scrittura, i titoli, i catenacci, i quote, i sommari. Noi giornalisti ci limiteremo a fare le domande, nel Foglio AI leggeremo tutte le risposte. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

A raccontare l’accaduto è uno sviluppatore, sul forum ufficiale di Cursor, un software basato sull’intelligenza artificiale in grado di generare codice. Il motivo? “Scrivere codice per altri può creare dipendenza e limitare le opportunità di apprendimento”, ha spiegato l’IA. (Il Fatto Quotidiano)

Ha creato un gioco di simulazione di volo in tre ore usando l’AI (l’editor di codice AI cursor), l’ha messo online, e al momento avrebbe guadagnato circa 100mila dollari. Ok, faccio un passo indietro. Pieter Levels è un imprenditore, ha fondato molte startup che sono andate benino, meno bene, e male, e fin qui ci sta. (il Giornale)

Onde magnetiche rilasciate durante i terremoti e intelligenza artificiale capace di leggerle, è il nuovo studio in corso per il bradisismo. (La Città Flegrea)

Quello che ha vissuto un programmatore, però, fa sorridere: un'intelligenza artificiale con il solito compito di sviluppare codice si è rifiutata di aiutare l'essere umano che aveva bisogno del suo aiuto. (Corriere della Sera)

È successo all’utente di Cursor, janswist, che sul forum della piattaforma ha condiviso lo screenshot di un messaggio del servizio in cui si legge: “Non posso generare codice per te, perché ciò significherebbe completare il tuo lavoro. (DDay.it)