Bologna. Barcaiuolo (FdI): continua ondata di violenza da collettivi di sinistra
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Continuano senza sosta le ondate di odio dei collettivi di sinistra, che stavolta tornano ad attaccare il Governo. L’organizzazione giovanile comunista “Cambiare Rotta” ha organizzato, per il 15 novembre, il “no Meloni Day”, con tanto di locandina che riporta delle mani insanguinate sui volti del Presidente del Consiglio e del ministro Bernini. Dietro la scusa di fantomatici tagli all’istruzione si cela, e nemmeno in maniera troppo nascosta, la volontà di inneggiare violenza sulle donne e alzare di nuovo i toni. (La Voce del Patriota)
Su altri media
«Si tratta di una deriva inaccettabile dello scontro politico, in cui la violenza non può e non deve mai trovare spazio - dichiara il presidente del consiglio nazionale di Forza Italia e governatore della Sicilia, Renato Schifani -. (Giornale di Sicilia)
“Non voglio che si sdogani l’idea che tutto è lecito sotto la scusa della libertà di manifestare – commenta Bernini -. I collettivi degli studenti di Bologna, dopo i cortei di sabato, si preparano allo sciopero nazionale studentesco del 15 novembre, chiamato “No Meloni Day atto II”. (Il Fatto Quotidiano)
Non bastavano le aggressioni ai poliziotti, i deliri del sindaco Lepore che parla di "camicie nere inviate dal governo", i silenzi della Schlein sulle violenze di strada di anarchici e collettivi studenteschi e le intimidazioni della sinistra nella Bologna "la rossa". (Secolo d'Italia)
Dopo gli scontri dei giorni scorsi, i manifesti hanno fatto scattare le proteste del centrodestra. "Il manifesto con mani insanguinate sopra i volti di Giorgia Meloni e Anna Maria Bernini è un ulteriore passo verso forme di lotta politica che usano l'insulto, la minaccia, la violenza come metodo. (Corriere della Sera)
"In un momento di grande tensione sociale, chi ha la responsabilità di tenere unito il Paese? Il governo, la presidente del Consiglio - ha tuonato Dario Nardella -. (Liberoquotidiano.it)
La sinistra alza il tiro in contro il governo in vista del rush finale della campagna elettorale in Emilia Romagna e prepara la «guerriglia» per l'arrivo (previsto oggi) del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (il Giornale)