Le carambole di Enrico Letta, il leader riluttante innamorato dell’Europa

Nella vita di Enrico Letta i colpi di carambola sono un’abitudine. Mica doveva fare il presidente del Consiglio. Il candidato alle elezioni del 2013 era Pierluigi Bersani, segretario del Partito democratico, poi il voto fu un mezzo pareggio, i numeri per governare non c’erano, arrivarono pure i cento e uno impallinatori di Romano Prodi al Quirinale, Bersani si dimise e Letta si ritrovò a Palazzo … (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

In Europa ormai hanno abbandonato definitivamente le buone maniere. E se le voci di corridoio dalle parti di Bruxelles hanno un fondamento di verità, c’è da preparare la contraerea, altro che Ursula von der Leyen. (Liberoquotidiano.it)

Unione europea e nuove nomine, Tusk: «Intesa su Von der Leyen, Costa e Kallas in posizioni di vertice» La presenza di un italiano alla guida dei vertici europei sarebbe sicuramente vantaggioso per il governo di Giorgia Meloni: avere un connazionale in una posizione di alto rilievo nell'Ue può facilitare il dialogo tra il governo italiano e le istituzioni europee. (ilmessaggero.it)

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L'opzione Letta al Consiglio Ue e l'antico rapporto con Meloni (che non cambia strategia)

Dopo che il Ppe ha deciso di alzare la posta, chiedendo un mandato dimezzato per Antonio Costa alla presidenza del Consiglio Ue, anche la casella dell’Alta Rappresentante per la politica estera, su cui era segnato il nome Kaja Kallas, traballa. (la Repubblica)

Per quanto liquidata ieri come una “provocazione” su Libero dal direttore ed ex capo ufficio stampa di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, Mario Sechi, e ancora oggi come uno “schiaffo contro gli italiani” dal Secolo d’Italia, la storica testata della destra capeggiata dalla premier, va consolidandosi l’ipotesi di un approdo di Enrico Letta alla presidenza del nuovo Consiglio europeo su designazione dei socialisti. (Start Magazine)

E anche dalla guerra in Russia. Possono sembrare gli ingredienti di un giallo, e invece sono i tasselli di una dialettica che è anche una partita a poker, per il rinnovo dei vertici della Ue. (Corriere Roma)