Meloni apre alle toghe e detta la linea: governo pronto a dialogo su riforma Giustizia

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Adnkronos INTERNO

Sì al dialogo con le toghe, quella allo studio non è una riforma contro di loro. Nel giorno della protesta di giudici e Pm contro la separazione delle carriere voluta dall'esecutivo, Giorgia Meloni presiede il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi per fare il punto sulla giustizia. E detta la linea, confermando la volontà di avviare un'interlocuzione positiva con la magistratura dopo le tensioni delle ultime settimane. (Adnkronos)

Su altre testate

«Dico no a questa riforma perché è profondamente sbagliata». Alberto Lari, 61 anni, genovese, procuratore capo della Procura di Imperia, dopo 35 anni di esperienza in magistratura non ha dubbi.«Il sistema giudiziario non è da riformare dal punto di vista dell'organizzazione della magistratura. (Corriere TV)

Con lei ci sono il guardasigilli Carlo Nordio, i due vicepremier Salvini e Tajani, Maurizio Lupi e il sottosegretario Alfredo Mantovano. Mentre i magistrati incrociano le toghe per protesta, la premier riunisce lo stato maggiore ed è tassativa. (il manifesto)

Il giusto processo si attua, in contradditorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo". L'art. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’astensione che giovedì scorso ha letteralmente fermato la giustizia in Italia offerto nel notiziario della rete ammiraglia Rai come una semplice tesi di parte. Sbianchettare chi sciopera? “Servizio” da affidare al Tg1. (la Repubblica)

Non riesco a rigirarmi, come credo quasi tutti, tra separazione delle carriere e doppio Csm. C'è al riguardo un dotto articolo sulla prima pagina della Stampa di ieri che porta l'autorevole firma di Vladimiro Zagrebelsky, del quale non cito i ruoli apicali svolti in magistratura perché non basterebbe questo modesto articolo per specificarli. (il Giornale)

«La riforma costituzionale sulla giustizia punta a raggiungere un obiettivo di sistema e che finora il sistema non ha raggiunto. Il giusto processo si attua, in contradditorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo». (ilmattino.it)