Naufragio Cutro, USIF esprime solidarietà ai Finanzieri: "Presunzione di innocenza e verità nel processo"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) esprime la più profonda solidarietà ai colleghi della Guardia di Finanza recentemente rinviati a giudizio per i fatti di Cutro. Riconosciamo l’importanza del ruolo della magistratura – scrive l’USIF – e ribadiamo la nostra completa fiducia nel sistema giudiziario italiano. Siamo certi che il processo consentirà di fare piena luce sui fatti e di garantire che la giustizia trionfi. (wesud)
Ne parlano anche altre testate
Tutti «avevano indistintamente il prioritario, fondamentale e ineludibile obbligo di salvaguardare la vita in mare. Con sei indagati. (La Stampa)
Chiuse le indagini, 17 mesi dopo, sulla strage di Cutro, il naufragio avvenuto nella notte tra il 25 e 26 febbraio 2023 in cui persero la vita almeno 98 migranti, tra i quali 35 bambini, una decina i dispersi stimati. (Liberoquotidiano.it)
Su laStampa/Repubblica (sono un giornale solo, si scambiano gli articoli, che poi sono redazionali farmaceutici) una professoressa militante ce la mette tutta per tenere su il Covid con ciò che ne consegue, arrivando a capovolgere la realtà: avete visto Biden, il suo crollo dopo il Covid. (Il Giornale d'Italia)
Gli indagati sono quattro uomini della Guardia di finanza e due della Guardia costiera in relazione alle operazioni di soccorso, il processo dovrà stabilire se ci sono stati ritardi e di chi sono le responsabilità. (Tiscali Notizie)
Anzi per la Procura di Crotone i sei indagati - quattro finanzieri e due ufficiali del Corpo delle Capitanerie di porto - hanno violato proprio “le regole di ingaggio” previste sia dal regolamento Ue 656/2014 sia dall’accordo tecnico operativo del 14 settembre 2005 interpretato dal tavolo tecnico del mese di giugno 2022 voluto dal governo Draghi che, all’indomani del naufragio, fu letto come intervento del livello politico per dare disposizioni tattiche a Guardia di finanza e Guardia costiera nella gestione dell’immigrazione clandestina. (Il Crotonese)
Il 26 febbraio dell’anno scorso centottanta poveracci si imbarcarono dalle coste della Turchia per raggiungere la “terra promessa”; tra loro, migranti somali, afghani, pakistani, siriani, iracheni; non mancavano naturalmente donne e bambini. (Il Fatto Quotidiano)