Israele sta bombardando anche la Siria

Una serie di attacchi aerei di Israele ha colpito duramente la Siria centrale nella notte tra domenica 8 settembre e lunedì 9, provocando almeno 18 vittime e 32 feriti. Si tratta dell'attacco più eclatante contro la Siria dall'inizio della guerra a Gaza. "Tredici violente esplosioni hanno avuto luogo nell'area, che ospita centri di ricerca scientifica", fa sapere Osservatorio siriano per i diritti umani (WIRED Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Nella notte una serie di attacchi israeliani in Siria ha provocato almeno 14 morti e 43 feriti. Tre israeliani sono rimasti uccisi in un attacco terroristico al valico di Allenby, tra Cisgiordania e Giordania. (LAPRESSE)

Israele continua impunemente a bombardare i paesi vicini con il pretesto della sicurezza, un fattore che i governi occidentali continuano a ritenere come esclusivo monopolio di Tel Aviv. (Contropiano)

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha incitato il suo esercito a “Prepararsi ad intervenire anche in Libano”. Mentre Tel Aviv apre il fuoco sulla Siria ripetendo l’eco propagandistica del suo “diritto a difendersi”, gli “effetti collaterali” dell’occupazione mettono in crisi il governo: dalla notizia dell’esecuzione dei sei ostaggi una folla oceanica di manifestanti continua a riversarsi nelle strade per chiedere un accordo al fine di riportare i prigionieri a casa. (ByoBlu)

Israele, serie di raid in Siria: almeno 14 morti e 43 feriti

E rischia di provocare una risposta da parte dell’Iran. Alcune decine anche i feriti. (L'HuffPost)

Nella notte tra domenica e lunedì una serie di bombardamenti israeliani, almeno quindici, ha colpito la Siria occidentale e ha ucciso diciotto persone – secondo le fonti ufficiali del regime di Damasco e le fonti informali dell’opposizione siriana. (la Repubblica)

Per questo motivo la potenza nucleare "si limita" a condurre raid contenuti, anche se la tragedia delle vite umane spezzate si perpetua nella criminale inazione dei cosiddetti mediatori. Il termine "calcolato" fa tutta la differenza del mondo perché, esattamente come l'acerrimo rivale Iran, lo Stato ebraico non vuole provocare l'escalation incontrollata. (QuiFinanza)