Come racconta l’amore Luca Guadagnino

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Classe e apprezzata furbizia Guadagnino è diventato un regista molto divisivo. La sua capacità di connettersi con un pubblico di giovani adulti, il suo fiuto per i nuovi volti, il suo successo negli USA, il suo gusto per la musica e il design, la sua bravura nell’intercettare il ritorno di riferimenti e immaginari popolari o post moderni lo hanno reso amato o sminuito da fazioni opposte, tra il pubblico e tra la critica. (RSI.ch Informazione)

Se ne è parlato anche su altre testate

Una storia in cui passione e droga che non lasciano spazio a momenti di lucidità, i cui protagonisti prendono i volti di Daniel Craig e Drew Starkey nel nuovo film di Luca Guadagnino presentato al Festival di Venezia. (Fanpage.it)

E però il suono sporco delle chitarre anni Novanta, nel suo staccarsi dal glamour del decennio precedente, risulta dissonante e insieme incredibilmente aderente alle atmosfere beat dei Sixties (stagione che del resto ha non poco salato il sangue ai Nirvana): è la voce graffiata di Kurt Cobain a scandire la notte che scorre sordida per le calle messicane. (Lucy. Sulla cultura)

L'attore è protagonista di "Queer", l'ultimo film di Luca Guadagnino, presentato in concorso all'81esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Daniel Craig, celebre per aver interpretato James Bond in cinque film tra il 2006 e il 2021, si presenta al pubblico in una nuova veste. (ilmessaggero.it)

Così due più due, per una giornalista australiana, ha cominciato a fare tre o cinque. “James Bond gay? L’importante è che compia le sue missioni”. (Il Fatto Quotidiano)

Daniel Craig, l’attore britannico noto per aver interpretato James Bond per oltre un decennio, ha voltato pagina e ha preso parte a un progetto completamente diverso, collaborando con il regista Luca Guadagnino (Virgilio)

Lo ha fatto con grazia, col sorriso e senza paura, in onore del personaggio che ha interpretato in Queer, il nuovo film di Luca Guadagnino di cui è protagonista assoluto insieme all'attore Drew Starkey: il suo William Lee, alter ego dello scrittore William Burroughs (autore del romanzo omonimo di cui il film è adattamento), è un uomo scontento, in preda alle dipendenze, solo, ossessionato dai suoi desideri e dalle sue pulsioni. (Cosmopolitan)