M5S escluso, Avs spaccata: la nuova maggioranza Ursula e il voto su von der Leyen

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Ursula von der Leyen è stata confermata presidente della Commissione europea con 401 voti favorevoli (284 i contrari, 15 gli astenuti), 41 in più del quorum necessario, diciannove in più del 2019, quando però l’Eurocamera era composta da 751 membri (adesso siamo a 720). Von der Leyen ha vinto grazie ai tre partiti della maggioranza Ursula, Popolari (il riferimento dei Forza Italia), Socialisti (il gruppo europeo del Pd) e Liberali. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La sua apertura alla destra, o almeno alla sua componente più atlantista, sostenuta anche dal presidente del Ppe Manfred Weber, non rappresentava solo uno strumento di ricatto nei confronti della vecchia maggioranza con socialdemocratici e liberali. (il manifesto)

Durante la campagna elettorale che ha portato alla elezione di Ursula von der Leyen per un mandato bis alla guida della Commissione europea, si è sentito spesso parlare di franchi tiratori. (ilmessaggero.it)

Ecco le linee programmatiche raccolte in un documento di una trentina di pagine. (AGI - Agenzia Italia)

Ursula von der Leyen rieletta, ecco perché è il Mezzogiorno il giacimento dello sviluppo Ue

E invece il Ppe dovrebbe capire che se vuole creare un centrodestra europeo "deve cercare sponde" alla destra dell'emiciclo e abbandonare l'attuale alleanza con la sinistra per creare un vero "centrodestra europeo". (EuropaToday)

Non si negozia quando si ha già in canna un giudizio negativo. Non si decide un voto contrario realmente voluto e consapevole un secondo prima di recarsi nel segreto dell’urna. (Avvenire)

E a oggi lo sono ancora. Allora erano, rispettivamente, presidente della Commissione Ue, presidente del Parlamento europeo, e Presidente del Consiglio in Italia. (ilmattino.it)