È morto Paolo Fabbri, il semiologo amico di Umberto Eco
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Paolo Fabbri ha insegnato all'estero e in Italia, per l'Università di Bologna fino al 2002 fu docente di Semiotica delle Arti al Dams.
È morto questa mattina a Rimini, dopo una lunga malattia, Paolo Fabbri, 81 anni, semiologo, docente universitario, fratello di Gianni, storico gestore della discoteca Paradiso di Covignano.
Amico di Umberto Eco e Carlo Bo, Fabbri ha lasciato numerosi scritti ed interventi, negli anni aveva anche collaborato con il quotidiano l'Unità curando la rubrica settimanale 'Parole, parole, parole'. (Giornale di Sicilia)
Se ne è parlato anche su altre testate
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Lutto nel wrestling: è morto Grant Berkland, meglio noto come Danny Havoc. Paolo Fabbri, una vita dedicata all’insegnamento. A 4 anni dalla scomparsa di Umberto Eco, ci lascia un altro grande protagonista della semiotica in Italia (Inews24)
Tornato in Italia era stato accanto ad Eco, passando per l’insegnamento all’ateneo di Firenze e al Dams di Bologna e poi alle cattedre di Palermo, Venezia, Urbino, Roma. La memoria si squarcia, non appena la notizia di una morte come quella del semiologo Paolo Fabbri si diffonde. (L'HuffPost)
Ha insegnato parecchio anche all'estero, ottenendo sempre attestati di stima e ringraziamenti sia da parte delle strutture universitarie che degli studenti che hanno avuto l'opportunità di formarsi con lui. (Corriere di Siena)
Rientrò in Italia come dirimpettaio di Eco al Dams, sempre pioniere e sempre «inattuale», come amava definirsi con un po’ di snobismo: Bologna, scrisse, permetteva ancora negli anni Novanta una larga prospettiva sul panorama della ricerca. (Corriere della Sera)
Dal 2017, è professore onorario presso l'Universidad de Santiago (Cile) e presso l'Universidad de Lima (Perù). Inoltre, dirige la rivista: La ricerca semiotica, Quaderni del Centro Internazionale di Studi Interculturali di Semiotica e Morfologia (CISISM), Università di Urbino. (RiminiToday)
Ha diretto numerose collane editoriali; tra i suoi libri ricordiamo La svolta semiotica (Laterza), L'Efficacia semiotica (Mimesis, 2017); Vedere ad arte. Poi era tornato in Italia, dedicando la sua vita all'insegnamento universitario. (la Repubblica)