Ponte di Messina, approvato il progetto con 60 prescrizioni
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La Commissione di valutazione di impatto ambientale del Ministero dell'Ambiente ha recentemente approvato all'unanimità il parere favorevole per il progetto del Ponte di Messina. Tuttavia, come spesso accade in progetti di tale complessità, sono state previste circa 60 prescrizioni da adempiere, in gran parte durante la fase di progettazione esecutiva o addirittura dopo il completamento della costruzione. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, ha sottolineato che nessuna di queste prescrizioni riguarda il rischio sismico, rispondendo così alle polemiche sulla fattibilità dell'opera.
L'Ordine degli ingegneri di Messina ha espresso la necessità di creare una viabilità alternativa prima di avviare i cantieri del ponte, evidenziando le criticità in prossimità delle grandi aree di stoccaggio dei materiali e delle residenze degli operai, da San Filippo a Torre Faro. Il gruppo di lavoro "Valutazione impatto territoriale e urbano", guidato dall'ingegnere Franco Cavallaro, ha richiesto un confronto urgente con la società Stretto di Messina per discutere tali problematiche.
Un altro aspetto cruciale riguarda l'approvvigionamento idrico per i cantieri. Le falde in profondità e le fiumare superficiali rappresentano le principali fonti di approvvigionamento, ma il consumo e il riutilizzo dell'acqua, sia potabile che non, necessaria per alimentare il gigantesco cantiere tra Piale e Cannitello, sollevano dubbi e preoccupazioni. Le istituzioni e i cittadini sono particolarmente preoccupati per le possibili conseguenze ambientali che i lavori potrebbero provocare all'ambiente idrico.
L'Ordine degli ingegneri di Messina, preparandosi all'inizio dei lavori, ha manifestato la propria disponibilità a collaborare per ridurre le criticità delle interferenze da cantieri.