Fra dimissioni e quote rosa, Giuli dà il via libera al post Sangiuliano: si parte dal cinema (di F. Olivo)

Alessandro Giuli ha varcato per la prima volta la soglia di Montecitorio da ministro mentre un acquazzone lambiva il Palazzo. Ad attenderlo un piccolo comitato di accoglienza composto da deputati di FdI. “Sei pronto?”, gli chiede il capogruppo della commissione cultura Federico Mollicone. Il neoministro, gessato e cravatta nera, pochette bianca, annuisce. Una stretta di mano con Franc… (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre testate

In un contesto politico italiano già spesso criticato per la sua superficialità e mancanza di visione, la recente nomina di Alessandro Giuli alla presidenza del Museo Maxxi, il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo, solleva interrogativi profondi sullo stato della cultura e dell’etica istituzionale nel nostro paese. (Avanti Online)

Debutto a Montecitorio per Alessandro Giuli, neoministro della Cultura, che oggi esordisce alla Camera per il question time. Completo blu scuro con pochette bianca, al suo arrivo (Secolo d'Italia)

Da un ormai ex ministro con origini agnonesi ad un nuovo titolare del dicastero della Cultura che conosce bene la realtà culturale di Pietrabbondante e dell’Alto Molise pentro. Le dimissioni di Gennaro Sangiuliano hanno condotto Alessandro Giuli dritto a via del Collegio Romano, numero 27. (L'Eco dell'Alto Molise e Alto Vastese)

Giuli alla Camera, il neo ministro alla Cultura risponde al question time: «Non sono offeso dalle scelte di Sangiuliano

“Ci tengo a sottolineare che non mi sento affatto offeso dalle scelte e dall’azione dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano che mi ha preceduto”. (Il Fatto Quotidiano)

ROMA (ITALPRESS) – “Ci tengo a sottolineare che non mi sento affatto offeso dall’azione e dalle scelte dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, che mi ha preceduto, ma è proprio tale rispetto che mi induce a dirvi che io per primo, a poche ore dal mio insediamento, venerdì scorso, mi sono posto alcuni degli interrogativi che voi adesso mi avete rivolto, traendo, evidentemente, conclusioni differenti dalle vostre. (SardiniaPost)

Non perché ci siano «carenze di requisiti soggettivi dei 15 esperti designati», che invece sono di «comprovata qualificazione professionale del settore», come «Paolo Mereghetti, autore del più celebre e diffuso dizionario di film in lingua italiana», ma perché le nomine non rispettano le norme sull'equilibrio di genere, «trattandosi tra l'altro di un criterio espressamente previsto per la composizione della commissione di esperti». (Corriere Roma)