Video. Serbia, rissa al parlamento dopo il crollo alla stazione di Novi Sad

Video. Serbia, rissa al parlamento dopo il crollo alla stazione di Novi Sad
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Euronews Italiano ESTERI

Caos, insulti e tafferugli fra esponenti della maggioranza e dell'opposizione hanno caratterizzato la seduta di lunedì al parlamento serbo, dove era in programma un dibattito sulla nuova legge di bilancio per il 2025. I deputati dell'opposizione hanno intonato cori, lanci di cartacce e altri oggetti, interrompendo la seduta con fischietti e trombe in protesta contro il governo, ritenuto responsabile della morte di 15 persone nel crollo alla stazione ferroviaria di Novi Sad, l'1 novembre. (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altre testate

01:54 Reuters (La Stampa)

Il leader dell'opposizione serba Savo Manojlovic è stato arrestato a Belgrado mentre protestava, assieme ad alcuni suoi sostenitori, contro la costruzione di un nuovo ponte e la rimozione di quello vecchio nella capitale del Paese. (Il Sole 24 ORE)

Al grido «avete le mani sporche di sangue» è stato lanciato del liquido di colore rosso su alcuni rappresentanti. L’opposizione ha interrotto la seduta lanciando oggetti e intonando cori contro i banchi del governo. (Corriere TV)

Maxi-rissa al parlamento serbo dopo l’incidente di Novi Sad: l’opposizione “Avete le mani sporche di sangue”

"Avete le mani sporche di sangue": così un gruppo di deputati dell'opposizione serba, tra cori e striscioni, ha scatenato il caos al Parlamento di Belgrado. (la Repubblica)

SERBIA – Il Parlamento serbo è stato teatro di violenti scontri scaturiti in una mega rissa tra maggioranza e opposizione durante il dibattito sulla legge di bilancio. L’opposizione ha interrotto la seduta esponendo striscioni e immagini che accusavano il governo di avere “le mani sporche di sangue” per il crollo del tetto della stazione ferroviaria di Novi Sad, avvenuto il 1° novembre, che ha causato 15 vittime. (Livesicilia.it)

I lavori a sono stati ripetutamente interrotti dai deputati dell’opposizione, che hanno protestato con slogan ostili al governo, cori simili a quelli da stadio e un chiasso assordante provocato dall’uso di fischietti. (Il Fatto Quotidiano)