Flow: il cartone che insegna la solidarietà

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Flow: il cartone che insegna la solidarietà di Cristina Battocletti 06 novembre 2024 Il film animato del lettone Zilbalodis racconta il viaggio di un gatto e di un gruppo di animali per la sopravvivenza (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

Non sono un patito di film di animazione, ma Flow, al tempo stesso sofisticato e artigianale, mi ha conquistato. Ha iniziato con l’animazione tradizionale d… (la Repubblica)

Suoni, rumori, versi: in questo film d’animazione non ci sono parole e non ci sono neanche persone. Il protagonista di questa storia è un gatto nero con due occhioni increduli che cercano qualcosa o qualcuno di familiare, senza però trovarlo. (Artribune)

“Non mi ricordo di un film grazie ad una battuta, mi ricordo di un film per la sua potenza visiva. Una combinazione pura di immagine e suono, è questa la potenza del cinema". Pubblicazione: 04 novembre alle 17:01 (BadTaste)

Flow – Un mondo da salvare di Gints Zilbalodis: sarà come l'arca di Noè

Chi si ostina a pensare che il cartoon sia roba da minorenni ha un’ottima occasione per ricredersi: Flow. Un mondo da salvare, secondo lungometraggio del lettone Gints Zilbalodis. Intendiamoci: Flow va benissimo per i ragazzi (e andrebbe mostrato nelle scuole per il messaggio ecologico che veicola); ma non mancherà di sedurre gli adulti e farli trepidare come un suspenser con attori reali. (la Repubblica)

Come dimostrato anche alla première di Alice nella Città alla Festa di Roma 2024 e come confermato al Tokyo Film Festival, dove abbiamo incontrato il giovanissimo e geniale regista lettone con il suo sceneggiatore Matīss Kaža. (Ciak Magazine)

Cosa accomuna un gatto, un cane, un capibara, un lemure e una gru? Animali di diversa provenienza geografica, alcuni molto comuni e domestici, altri selvatici e inafferrabili. Ed è un’aura di mistero che avvolge il film d’animazione Flow – Un mondo da salvare (nelle sale dal 7 novembre con Teodora Film), presentato nella sezione Un Certain Regard all’ultimo Festival di Cannes, opera seconda del lettone Gints Zilbalodis, che aveva già sorpreso con Away (2019), da lui diretto a soli venticinque anni. (cinematografo.it)