Il regista Gints Zilbalodis: "Flow è un film naturalista. Imperfetto perché frutto della fantasia"
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È un giorno di pioggia a Roma quello in cui incontriamo Gints Zilbalodis, regista del film di animazione Flow (qui la recensione). Timido o forse intimidito dall’attenzione che il suo film ha generato fin dal debutto a Cannes, in realtà ha molto da raccontare in poco più di mezz’ora, su come e perché è nato il suo sorprendente lavoro. Di seguito riportiamo quindi la nostra conversazione, avvenuta lo scorso 23 ottobre ad Alice nella città (sezione parallela della Festa del cinema di Roma) durante un ristretto incontro con la stampa. (FRAMED MAGAZINE)
Se ne è parlato anche su altri media
Solo natura e animali, sospesi tra qualcosa che è successo e qualcosa che accadrà. Suoni, rumori, versi: in questo film d’animazione non ci sono parole e non ci sono neanche persone. (Artribune)
Un g… (la Repubblica)
In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l’arrivo di un’inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca, insieme a un variopinto gruppo di animali. (Visionario)
Protagonista della storia è un gatto nero, abituato a vivere per conto suo, che si vede improvvisamente costretto a rinunciare alla sua indipendenza per sopravvivere in un mondo devastato da una terrificante alluvione. (Il Sole 24 ORE)
Non è da tutti vincere il Premio della giuria e del Pubblico al Festival di Annecy, forse il più importante in assoluto per il cinema di animazione, ma il Flow – Un mondo da salvare di Gints Zilbalodis è uno di quei film che sanno distinguersi. (Ciak Magazine)
Il regista è un ragazzo lettone, Gints Zilbalodis, con budget limitato e troppo timido, dice, per dirigere una troupe e dire agli altri quel che devono fare. Ha iniziato con l’animazione tradizionale d… (la Repubblica)