Usa, resi pubblici i documenti sull'omicidio di Kennedy

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Corriere della Sera ESTERI

Gli Archivi nazionali americani hanno reso pubblico l'ultimo lotto di file relativi all'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy compiuto a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963. Un caso che ancora oggi, a 61 anni dalla morte del 35esimo presidente Usa, alimenta ancora speculazioni e teorie complottiste. La scelta di desecretare anche gli ultimi documenti sul caso JFK fa seguito a un ordine esecutivo emesso dal presidente Usa Donald Trump a gennaio, in base al quale dovevano essere pubblicati, senza apportare modifiche alcune, i file sugli assassinii di Kennedy, di suo fratello, l'ex procuratore generale Robert F. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per ora non è emerso niente che alteri la comprensione degli eventi. Ma Gore Vidal sarebbe sollevato: si parla poco di Kennedy e molto di Cia, durante gli anni della Guerra Fredda. (Liberoquotidiano.it)

Introduzione (Sky Tg24 )

Kevin Lasagna ha parlato del Bari e della sua voglia di riscatto dopo diversi anni non brillanti, complicati anche dagli infortuni e di quanto abbia voglia di portare i biancorossi ad un palcoscenico meritevole di un pubblico così caloroso. (News Sports)

Si trattò di un rilascio parziale, con molti documenti censurati per il pubblico, ma già visionati e analizzati integralmente dai membri della Commissione Warren. La prima pubblicazione dei cosiddetti “Kennedy Files” risale al 2017, durante il primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. (Open)

Iniziamo a vedere che cosa si dice in questi documenti dei rapporti CIA e Assassinio Kennedy e se vi è qualche riferimento all’Italia. L’assassinio del presidente John F. Kennedy, avvenuto il 22 novembre 1963 a Dallas, in Texas, è stato oggetto di un intenso scrutinio, con varie teorie che chiamano in causa agenzie governative, tra cui la CIA. (Scenari Economici)

Ogni volta che si parla di John Fitzgerald Kennedy abbiamo un «momento Gore Vidal». Lo scrittore, prodigiosa testa del Novecento su cui Netflix aveva quasi pronto un film con Kevin Spacey, che lo interpretava, prima dell’ostracismo, e non disprezzava l’Urss perché lì, diceva, la letteratura contava ancora qualcosa, gli scrittori finivano in galera. (Liberoquotidiano.it)