Poste Italiane nuovo socio di controllo di TIM a quasi 30 anni dalla privatizzazione (fallimentare) di Prodi

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InvestireOggi.it ECONOMIA

Si può dire che lo stato torna a prendersi i telefoni. Nel fine settimana, è emerso che Poste Italiane ha avanzato un’offerta di 684 milioni di euro a Vivendi per rilevare un altro 15% di TIM. La proposta è stata accettata, per cui l’azionista francese scende al 2,51% dal 23,75% detenuto per oltre un decennio fino a qualche settimana fa. Viceversa, l’operatore postale sale dal 9,81% al 23,81% e ha fatto sapere che non andrà oltre tale quota per non dovere lanciare un’Offerta Pubblica di Acquisto. (InvestireOggi.it)

Su altri media

Due le direttrici sarebbero chiare, stando alle indiscrezioni. Digitale, servizi, cloud, senza dimenticare l’energia e l’entertainment. (La Stampa)

Poste Italiane sale al 24,81% di Tim, comprando il 15% da Vivendi per 684 milioni. I francesi di Vivendi si apprestano invece a concludere un’avventura nell’industria delle telecomunicazioni italiane iniziata 10 anni fa e costellata di battaglie con gli altri soci e con il management di Tim. (Corriere della Sera)

Una soglia che permette all'azienda di controllare Tim senza dover ricorrere a un'offerta pubblica. Tim, l'ex monopolista della telefonia, è tornato interamente in mani italiane. (QuiFinanza)

Arriva a conclusione di un percorso di 8 anni durante il quale abbiamo rilanciato i pacchi, la telefonia, i pagamenti, i contratti luce, i contratti gas permettendo agli italiani di aver più servizi dalla nostra azienda e facendo anche guadagnare i nostri azionisti, che partivano da un valore dell’azienda di 8 miliardi e sono arrivati a 27 miliardi". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Al perfezionamento dell'operazione - atteso entro il 1° semestre del 2025 - Poste Italiane deterrà in Telecom Italia TIM una partecipazione complessivamente pari al 24,81% delle azioni ordinarie e al 17,81% del capitale, divenendone il maggiore azionista. (SoldiOnline.it)

Quando Tim si chiamava Telecom Italia, subito prima della privatizzazione del 1997, era una grande e florida azienda, un fiore all’occhiello del sistema delle imprese italiane. Per capire meglio, almeno in parte, che cosa significhi l’ingresso di Poste Italiane in Tim come azionista principale è utile rammentare il passato. (La Stampa)