Dl omnibus: ok ravvedimento speciale col concordato

Via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato all'emendamento riformulato della maggioranza al decreto omnibus che prevede la possibilità di accedere ad un ravvedimento speciale per gli anni 2018-2022 per i contribuenti che aderiscono al concordato preventivo biennale. L'emendamento prevede anche più tempo per i controlli: per le partite Iva soggette agli Isa che non aderiscono al ravvedimento i termini di decadenza dell'accertamento in scadenza il 31 dicembre 2024 sono prorogati al 31 dicembre 2025; per quelle che aderiscono sono prorogati fino al 31 dicembre 2027. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Su altri giornali

Il patto col fisco resta valido anche se si presentano dichiarazioni integrative per l'anno d'imposta 2023, quello preso a base per la formulazione della proposta biennale, ma a condizione che la modifica non generi un variazione del reddito oggetto del concordato superiore del 30% rispetto a quello originariamente segnalato all'agenzia delle entrate. (Italia Oggi)

Chi, avendo aderito al patto, supera nel corso del 2024 la soglia dei 100.000 euro, pur fuoriuscendo dal regime, potrà applicare sul reddito eccedentario la tassazione specifica con le aliquote più ridotte (10% o 3% per i soggetti start up). (Italia Oggi)

Accertamenti fiscali prorogati, ma per pochi

Nelle valutazioni relative al concordato preventivo biennale trova spazio anche l'impatto della decadenza dalla rottamazione quater. La verifica della soglia dei debiti determinerà chi potrà aderire o rischia di dovrà rinunciare al patto con il Fisco (Informazione Fiscale)

Con le modifiche votate al Senato al Dl Omnibus arrivano due diverse proroghe dei termini di decadenza per gli accertamenti del Fisco. (NT+ Fisco)