Lucci e Beretta, niente stadio fino al 2034: il Daspo di dieci anni e tutti gli altri ultrà di Inter e Milan coinvolti

I provvedimenti interdittivi alle manifestazioni sportive - emessi dal questore Bruno Megale in relazione all'inchiesta milanese che vede coinvolte le organizzazioni ultras di Inter e Milan. Si tratta di 24 Daspo tra i 3 e i 10 anni, a cui dovrebbero seguire decine di altri provvedimenti in tempi relativamente brevi. Inchiesta ultrà, in arrivo nuovi provvedimenti Negli ultimi giorni infatti, i due club di Milano sono stati investiti dalle vicende relative ai rapporti tra le due Curve. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Due giocatori sarebbero coinvolti nel caso che riguarda gli esponenti del tifo organizzato dell’Inter, ecco chi sono, di cosa sono accusati e cosa rischiano (Inter Dipendenza)

Il caso ultras che ha scosso la città di Milano e che la Procura della Repubblica locale sta provando ad analizzare in tutte le sue sfaccettature, provando a portare a galla la natura delle relazioni tra gli esponenti del tifo organizzato e le due società, può avere dei riflessi sulla normale quotidianità di Inter e Milan. (Calciomercato.com)

Fatta chiarezza anche sul possibile impatto che può avere il caso Ultras. La vittoria in Champions League contro la (Spazio Inter)

La curva in Sardegna e il locale a Porto Cervo: “Ai romani gli rompiamo la testa”. Un intrico di società e un summit segreto a Pioltello per i guai sull’isola

Il tifo organizzato dell'Inter prova a ripartire dalle macerie di questo periodo, senza però la zavorra che l'ha trascinato sulle prime pagine dei giornali. Non sarà per nulla facile, ma un tentativo serio deve essere fatto. (fcinter1908)

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Contrasti con ultras nerazzurri romani che avevano messo gli occhi sullo stesso business, rapporti d’affari fra Antonio Bellocco, rampollo della famiglia ‘ndranghetista che in seguito sarebbe stato ucciso proprio da Beretta, e il nipote di Carmelo Patti, ex patron della Valtur morto nel 2016 che fu accusato di rapporti con il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e riabilitato “post mortem“ da una sentenza della Corte d’Appello di Palermo che ha annullato la confisca di beni per 1,5 miliardi di euro. (IL GIORNO)