Inchiesta sulle curve di Milan e Inter, legami con il narcotraffico

- L'indagine sulle curve di Milan e Inter ha rivelato una rete intricata di legami tra il mondo del tifo organizzato e il narcotraffico. Antonio Bellocco, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, emerge come figura centrale in questa vicenda, con connessioni dirette con Luca Lucci, capo del tifo organizzato rossonero. Lucci, a sua volta, è legato a Antonio Rosario Trimboli e Rosario Calabria, entrambi affiliati alla famiglia Papalia-Carciuto. Le intercettazioni hanno svelato l'interesse di alcuni degli arrestati nella gestione di affari di droga, delineando un quadro complesso e preoccupante.

Nel frattempo, l'Inter ha risposto sul campo alle polemiche nate dall'inchiesta, imponendosi con un netto 4-0 sulla Stella Rossa nella seconda gara del girone unico di Champions League, proprio davanti ai sostenitori nerazzurri. Tuttavia, la situazione resta tesa, con nuovi sviluppi che potrebbero emergere a breve. La Curva Nord dell'Inter, in seguito agli arresti e ai Daspo, ha deciso di cambiare orientamento: a partire dal 27 ottobre, giorno della supersfida contro la Juventus, non ci sarà più lo striscione "Curva Nord Milano", utilizzato dopo l'omicidio di Vittorio Boiocchi. I drappi identificativi dei singoli gruppi, come i Boys San, potrebbero tornare a essere esposti.

Il caso ha portato all'arresto di 19 ultras appartenenti alle curve di Inter e Milan, con i primi interrogatori che hanno avuto luogo il 2 ottobre. Gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mantenendo un atteggiamento di chiusura. Le sanzioni per le due squadre milanesi sono ancora in fase di valutazione, ma l'annuncio ufficiale ha già creato un clima di incertezza e tensione.

L'inchiesta sulle curve di Milan e Inter ha sollevato un velo su una realtà oscura e complessa, dove il tifo organizzato si intreccia con il mondo del narcotraffico, creando un mix esplosivo di illegalità e passione sportiva.

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