Inchiesta ultras, tutti i ricatti al bar di San Siro. Pizzo di 10mila euro per…
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Fra i capitoli più interessanti, si può leggere come «nelle prime settimane del 2023, si apprendeva che alcuni soggetti riconducibili a Luca Lucci (leader della Curva Sud, ndr), esercitassero, già dal gennaio 2022, attività di natura estorsiva in pregiudizio di una cooperativa avente ad oggetto il servizio di catering e di vendita di bevande all’interno dello stadio Meazza. Tra i soggetti coinvolti vi sarebbe stata la presenza di Marianna Tedesco, indicata quale emissaria di Lucci e incaricata nel sostenere i contatti con i responsabili di tale cooperativa fornendo, e/o comunque emettendo fatture, per prestazioni inesistenti, per conto della società “MIA Milano s. (fcinter1908)
Su altri giornali
I provvedimenti interdittivi alle manifestazioni sportive - emessi dal questore Bruno Megale in relazione all' inchiesta milanese che vede coinvolte le organizzazioni ultras di Inter e Milan . Si tratta di 24 Daspo tra i 3 e i 10 anni, a cui dovrebbero seguire decine di altri provvedimenti in tempi relativamente brevi. (Eurosport IT)
Sono questi i motivi per cui il procuratore Marcello Viola ha chiesto di «innalzare il livello di sicurezza» e assegnare la scorta al pm antimafia Paolo Storari. La delicatezza delle indagini che conduce sulle Curve di Inter e Milan, l’esposizione mediatica, la pericolosità degli indagati, alcuni dei quali a piede libero. (La Stampa)
Giro di vite Si tratta soltanto della prima parte di notifiche, tutte le altre arriveranno a stretto giro: si inizia a chiudere il cerchio, quindi, sulle sporche vicende che riguarda alcuni ultras delle due fazioni del tifo che erano soci in affari. (il Giornale)
MILANO — «Situazioni tossiche». Davant… (La Repubblica)
Dopo l’addio a Stefano Pioli, con «l’incubo» Julen Lopetegui che sembrava materializzarsi (e spinse la Curva Sud a un duro comunicato contro le decisioni del Milan), gli ultras rossoneri hanno sperato nell’ingaggio di Antonio Conte. (Corriere della Sera)
Il “cappello” della ’ndrangheta e l’ombra di Cosa nostra . Il sospetto intreccio ruota intorno a una delle figure chiave del fascicolo aperto dalla Dda milanese, già sfociato in 19 arresti: Giuseppe Caminiti , classe 1969 da Taurianova, sarebbe «uomo cardine del sistema illecito che ruota attorno allo stadio», sospettato fra l’altro della gestione in nero dei parcheggi, in virtù anche della protezione che - secondo gli inquirenti- gli avrebbe garantito il 74enne Giuseppe Calabr ò, detto “il Fantasma” o “u Dutturicchiu” il quale, non indagato in quest’inchiesta, è a processo per il sequestro e la morte di Cristina Mazzotti nel 1975 e «vanta – annota la Dda milanese – legami familiari con diversi esponenti di alcune ’ndrine della provincia reggina». (Gazzetta del Sud - Edizione Reggio Calabria)